ROBERTO CANALI
Cronaca

Il K2 è la montagna dei lombardi. Lamantia e Secchi in vetta settant’anni dopo la conquista

Gli scalatori di Varese e Sondrio fanno parte di due missioni diverse impegnate in Karakorum. Sono riusciti a sfruttare l’unica finestra di beltempo che si è presentata dopo settimane

Lamantia e Secchi in vetta settant’anni dopo la conquista del K2: gli scalatori di Varese e Sondrio fanno parte di due missioni diverse impegnate in Karakorum

Lamantia e Secchi in vetta settant’anni dopo la conquista del K2: gli scalatori di Varese e Sondrio fanno parte di due missioni diverse impegnate in Karakorum

Luino (Varese) –  Settant’anni dopo la “mitica“ impresa di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, con l’aiuto di Walter Bonatti e la supervisione di Ardito Desio che ha fatto del K2 la “montagna degli italiani“, è toccato ad altri due lombardi, un varesino e un valtellinese entrare nel ristrettissimo club degli scalatori che sono riusciti a salire fino in vetta, 8.611 metri, senza utilizzare l’ossigeno.

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L’impresa è riuscita a Tommaso Lamantia, 42 anni di Luino, capace di raggiungere la vetta in solitaria alle 4.45 del mattino di domenica 28 luglio, senza l’ossigeno supplementare e l’aiuto dei portatori eguagliato il giorno dopo da Federico Secchi, 32 anni di Valfurva. Per lo scalatore varesino si tratta del primo ottomila dopo le salite in vetta al Cerro Torre nel 2018 lungo la via dei Ragni, e il Pilone Centrale del Frêney sul Monte Bianco nel 2020. "Arriva la conferma che Tommaso Lamantia, componente della spedizione della Sezione di Biella al K 2 è arrivato in cima alla seconda montagna più alta del mondo - si legge nella nota diffusa dal Cai Biella che ha organizzato la spedizione - Lamantia accompagnato da Matteo Sella è partito alle 2 di notte dopo aver dormito al Campo 3.

Nessuna sosta prevista a quello successivo e tentativo unico nella finestra di bel tempo. Sella attorno agli 8200 ha rinunciato mentre Lamantia ha proseguito fino al compimento dell’ascesa". Un successo anche del Soccorso alpino, corpo di cui entrambi gli scalatori fanno parte, Lamantia come soccorritore della Stazione di Varese della XIX Delegazione Lariana mentre Federico Secchi è soccorritore della Stazione di Valfurva della VII Delegazione Valtellina Valchiavenna del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico. Il valtellinese è stato accompagnato da Marco Majori, guida alpina e membro della Sezione Militare di Alta Montagna. Secchi ha raggiunto la cima lunedì pomeriggio mentre Majori, salito più lentamente, ha deciso di rinunciare a 200 metri dalla vetta perché stava iniziando a fare buio.

Un’impresa la loro resa ulteriomente impegnativa per le condizioni meteo particolarmente difficili. I due scalatori lombardi sono riusciti ad approfittare della prima finestra della stagione con tempo bello, ma il rientro è stato funestato dalla caduta di Marco Majori, scivolato mentre era arrivato a circa 30 metri da campo 3 procurandosi un problema traumatico alla spalla. Alle operazioni di soccorso ha partecipato anche l’alpinista francese Benjamin Védrines e i membri della spedizione del Cai di Biella di cui fa parte Lamantia.