di Matteo Floccari
Maxi squalifica al giocatore e multa alla società. Si chiude dopo la sentenza del Giudice Sportivo il caso di quanto accaduto durante Torino Club-Città di Varese, partita valida per il campionato Under 18 regionale disputata lo scorso 13 ottobre a Gallarate. Durante l’incontro un giocatore della formazione ospite, Davide Broggi, si è rivolto ad un avversario usando una frase discriminatoria e volgare, fatto che ha scatenato la confusione in campo e che ha visto i genitori dell’atleta varesino dare in escandescenze danneggiando la rete del cancello d’ingresso per cercare di entrare sul terreno di gioco. La sentenza del Giudice Sportivo è arrivata nella giornata di ieri è ha comminato 10 giornate di squalifica al giovane atleta oltre alla multa di 100 euro per il Città di Varese. Quest’ultima società ha subito preso una posizione assolutamente netta nei confronti del suo tesserato, dissociandosi da quanto successo ma sottolineando come lo stesso Broggi abbia riconosciuto immediatamente l’errore per l’espressione pronunciata tanto da scusarsi subito con la società, squadra e il giocatore avversari. Il calciatore si è detto pronto a un gesto riparatorio ed è stato deciso che durante il periodo delle 10 partite di squalifica da scontare sarà a disposizione della pre-agonistica in qualità di dirigente-arbitro.
Da segnalare anche che i genitori del ragazzo si sono dichiarati disponibili a risarcire i danni fatti all’impianto del Torino Club di Gallarate e a pagare i 100 euro di multa comminati alla realtà biancorossa. Come indicato dal comunicato stesso del Città di Varese, l’episodio è stato assolutamente sgradito e sia il presidente Stefano Amirante che il responsabile del settore giovanile Roberto Verdelli hanno voluto sottolineare come per loro sia fondamentale il rispetto degli avversari e delle regole dello sport, sperando anche che fatti come questo non si ripetano nella maniera più assoluta.
A questa sentenza si è arrivati dopo un’approfondita indagine da parte del giudice sportivo, che come in tutti i casi come questi si è preso il giusto tempo per sentire tutte le parti in causa e valutare quale fosse la scelta migliore da fare, una scelta sicuramente delicata trattandosi di giovani ragazzi. Intanto c’è purtroppo da annotare l’ennesimo atto sgradevole accaduto nel calcio giovanile in poche settimane, in un contesto dove si dovrebbe pensare solamente a divertirsi.