Varese, 5 febbraio 2015 - E' stato espulso dall’Italia perché avrebbe" palesato vicinanza alle ideologie fondamentaliste". Destinatario del provvedimento, emanato dal ministro dell'Interno ed eseguito dalla Polizia di Stato di Varese, è un marocchino di 30 anni residente nell'hinterland della Città Giardino.
L'uomo, che "manteneva uno stile di vita corretto, connotato da un lavoro come operaio (in un'azienda metallurgica della zona, ndr) accompagnato dalle pratiche consuetudinarie della religione islamica", avrebbe mostrato posizioni radicali e di sostegno all'Isis "in particolare attraverso i social network". Il giovane nordafricano, sposato e regolare sul territorio nazionale, è noto alle forze dell'ordine come un integralista, ed è stato rimpatriato nel suo Paese d'origine in via precauzionale. Il provvedimento di espulsione si è basato sulla potenziale pericolosità dell'uomo, in ragione di una sua possibile "strumentalizzazione da parte di soggetti intenzionati ad arrecare pericolo per lo Stato".
L'operaio marocchino, che risiedeva da oltre 20 anni in Italia, è stato accompagnato a Malpensa dagli uomini della Questura: ha potuto salutare la famiglia e i datori di lavoro e si è mostrato collaborativo con le forze dell’ordine. Ora, però, non potrà tornare in Italia per lungo tempo.