Jerago con Orago (Varese), 5 maggio 2020 - È piantonata in carcere, le sue condizioni psicofisiche sono al limite, dopo aver ammesso di aver ucciso la sua stessa madre, in preda a una crisi di rabbia. Questo il primo giorno da detenuta di Gianna Guglielmetti, la 72enne di Jerago con Orago arrestata mercoledì dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario, per aver colpito a morte la madre Giulia Giacomini, 94 anni, con una statuetta a forma di angelo, nella notte tra martedì e mercoledì. L’anziana, malata di Alzheimer da tempo, pressoché immobile, viveva nell’appartamento sovrastante quello di Giacomini e suo marito, dopo essere stata in ospedale a lungo prima del lockdown.
Cosa sia accaduto in quell’abitazione è ancora tutto da chiarire, fatta salva la confessione di Giacomini, la quale ha ammesso di aver aggredito la mamma al culmine di una situazione per lei divenuta forse insostenibile, fatta di costante convivenza forzata con una persona ormai non più lucida. Indagato per omissione di soccorso, anche se la sua posizione è ancora al vaglio degli inquirenti, il consorte della 72enne. Al momento è accusato di non aver telefonato immediatamente al 112 per chiedere aiuto. Il suo interrogatorio potrebbe aiutare a chiarire quanto accaduto e rappresentare per lui un alleggerimento o un aggravamento delle accuse. L’interrogatorio di garanzia dell’omicida è previsto per questa mattina: assistita dall’avvocato Duilio Mancini, la donna cercherà di fare chiarezza su quanto accaduto nelle ore antecedenti il delitto. L’autorità giudiziaria prenderà poi in esame la misura cautelare idonea per la donna.