Gabriele Moroni
Cronaca

Kimberly Bonvissuto scomparsa da Busto Arsizio. L’annuncio del procuratore: “È in Italia e sta bene”

Della ventenne si sono perse le tracce da una settimana: si tratterebbe di “un allontanamento volontario”. Prende sempre più piede l’ipotesi di una “fuga d’amore”. I genitori: “Qualunque cosa sia accaduta, la supereremo, dacci notizie”

Kimberly Bonvissuto manca da casa da cinque giorni (foto da Facebook)

Kimberly Bonvissuto manca da casa da cinque giorni (foto da Facebook)

Busto Arsizio (Varese), 27 novembre 2023 – “All'esito delle indagini sinora svolte e sulla base degli elementi verificati I'allontanamento dalla propria abitazione di Kimberly Bonvissuto è da ritenersi volontario e non causato da intimidazioni o minacce”. Questo si legge nella nota della Procura della Repubblica firmata dal procuratore Carlo Nocerino che specifica, inoltre, che la “ragazza è in buone condizioni di salute ed in territorio italiano”.

Prende dunque sempre più piede, secondo quanto emerso da fonti inquirenti, "l'ipotesi della fuga d'amore” con il ragazzo che la 20enne avrebbe incontrato proprio la sera della sua scomparsa. “La famiglia è stata informata di questi attuali sviluppi”, aggiunge ancora la nota.

E, infatti, in Procura a Busto Arsizio non ci sono stati cambiamenti rispetto all’apertura di un fascicolo modello 45 (riservato ai fatti che non costituiscono reato), una prassi necessaria per accogliere la denuncia di scomparsa presentata dalla madre di Kimberly e l’esito di tutti gli accertamenti che sono seguiti. I genitori, intanto, da giorni rinnovano l'appello alla figlia: Qualunque cosa sia accaduta, la supereremo. Dacci notizie”.

La scomparsa

Kimberly è sparita esattamente una settimana fa da Busto Arsizio. Vent’anni, studi all’istituto alberghiero, qualche lavoretto fatto e un lavoro stabile da trovare, lascia la sua abitazione, un appartamento in un condominio di due piani al numero 3 di via Cellini, rione dei Frati, il 20 novembre alle 16.10. Kimberly vive con la madre, il compagno di questa, la nonna materna, Grazia, la sorellina di otto anni, che Kimberly accudisce quando la mamma è impegnata con il lavoro. Indossa una tuta grigia, giubbotto Colmar, scarpe nere. Ha detto alla mamma che deve vedere la cugina. Non è vero, si saprà più tardi. Ha appuntamento con un ragazzo e ha chiesto alla cugina di garantirle la copertura con la famiglia. C’è ancora una sua chiamata alle madre per dirle che rimarrà fuori a cena e rincaserà attorno alle 22. Qui si interrompono i contatti.

Le ricerche

Le indagini della polizia, con il sostituto procuratore Susanna Molteni, si sono spostate anche lontano da Busto Arsizio, con lunghi tragitti a impegnare gli agenti. Nella cittadina varesina è stata passata al setaccio la zona attorno a via Cellini, dove vive la ragazza. Sono stati acquisiti i filmati delle telecamere, sia pubbliche sia private. 

Il telefonino

Più decisivi gli accertamenti sul cellulare (spento) della giovane. Attraverso il codice Imei (acronimo di International Mobile station Equipment Identity, un codice numerico univoco che serve nell’identificazione di dispositivi mobili, smartphone e tablet) e l’analisi dei tabulati, gli inquirenti hanno lavorato per rintracciare Kimberly.

Gli appelli della famiglia

Agli appelli rivolti dalla madre di Kimberly, Graziana Tuccio, e dal padre, Mariano Bonvissuto, salito da Gela, si è aggiunto quello rivolto ieri, davanti alla telecamere, dalla zia della ragazza scomparsa, in lacrime: "Torna, Kimberly, torna. Non abbiamo più vita”. “L’unica cosa - ha detto il padre di Kimberly in questi giorni - che mi viene da dire è che se mia figlia mi sta guardando e mi sta sentendo, le chiedo di farsi sentire. Qualsiasi cosa sia successa, a me non interessa: sono sempre presente e pronto a risanare se c’è qualcosa da risolvere. Io la sto aspettando, non si deve preoccupare. Deve capire che papà è sempre presente”. “Non voglio - ha aggiunto Mariano Bonvissuto riferendosi alla terribile vicenda di Giulia Cecchettin - che quello che è successo nei giorni scorsi accada anche a mia figlia. Ora capisco il dolore che sta provando la famiglia di Giulia Cecchettin. Sono un morto che cammina”.