ROSELLA FORMENTI
Cronaca

La disfida di Curtatone. Tensione al presidio per salvare il bosco

Gallarate, agenti di Polizia di Stato e Locale hanno rimosso materiale dal presidio. Una ragazza portata al comando, è scattata la protesta. La mobilitazione continua.

La disfida di Curtatone. Tensione al presidio  per salvare il bosco

Dal 7 agosto cittadini e volontari del Comitato Salviamo gli alberi presidiano l’area di via Curtatone, ieri il confronto ha subito un’improvvisa e inaspettata accelerazione

In presidio dal 7 agosto in via Curtatone a Gallarate, i volontari del Comitato Salviamo gli alberi di Gallarate anche ieri erano presenti al gazebo dove da settimane si danno il cambio all’esterno dell’area boschiva, da tutelare per i promotori della mobilitazione mentre nel progetto dell’amministrazione comunale sparirà per far posto al nuovo polo scolastico. Il Comitato ancora l’altro giorno ha rinnovato la richiesta all’amministrazione comunale di sospendere i lavori per l’abbattimento degli alberi almeno fino al 15 ottobre per consentire la nidificazione e la riproduzione degli animali selvatici presenti all’interno.

La priorità, hanno sottolineato i volontari, deve essere quella di individuare un posto e un metodo per portare via gli animali che sono protetti. Inoltre hanno proposto di istituire un tavolo di coordinamento che li coinvolga con l’amministrazione comunale e tecnici specializzati nel settore per trovare una soluzione che sia rispettosa della fauna. Nel frattempo hanno continuato il presidio all’esterno dell’area contro il rischio della ripresa del taglio delle piante, mentre all’interno alcuni giovani del collettivo Tanuki da giorni hanno dato vita alla loro protesta pacifica salendo sugli alberi minacciati dall’arrivo delle motoseghe. Ieri in via Curtatone come ogni giorno i volontari del Comitato dal mattino erano presenti al gazebo, ma nel pomeriggio sono arrivati gli agenti della Polizia di Stato e della Polizia locale che sono entrati nel bosco per rimuovere il materiale portato dai giovani del collettivo saliti sugli alberi.

Ci sono stati momenti di tensione, con la formazione di un cordone da parte dei manifestanti per disturbare l’accesso, una giovane del collettivo è stata fermata, caricata su un’auto della Polizia locale e portata al comando di via Ferraris. Poco dopo all’esterno del comando sono arrivati altri giovani che hanno chiesto ad alta voce di liberare la ragazza.

Nel frattempo il presidio in via Curtatone è stato raggiunto da decine di gallaratesi che hanno risposto all’appello del Comitato lanciato sui social. Sostegno alla battaglia ambientalista hanno espresso ieri Legambiente Gallarate, il Comitato Salviamo la brughiera e la senatrice del Movimento 5 Stelle Elena Sironi che sulla questione presenterà un’interrogazione parlamentare. La mobilitazione in difesa del bosco non si ferma.