LORENZO CRESPI
Cronaca

La sala operatoria ibrida. Tecnologia avanzata a uso multidisciplinare in due diversi ambienti

A Varese nuove possibilità di cura e migliore assistenza ai pazienti

A Varese nuove possibilità di cura e migliore assistenza ai pazienti

A Varese nuove possibilità di cura e migliore assistenza ai pazienti

Un concentrato di tecnologia a servizio delle équipe multidisciplinari dell’ospedale, con nuove possibilità di cura che si aprono e l’obiettivo finale di migliorare l’assistenza ai pazienti. È una delle pochissime realtà di questo tipo in Italia – la terza in Lombardia e la quarta in tutto il Paese – la sala operatoria ibrida inaugurata ieri nel monoblocco del Circolo di Varese. Il taglio del nastro con il sindaco, prefetto e vertici regionali ha sancito l’ufficialità, ma in realtà l’ambiente è già stato testato con una decina di interventi nei giorni scorsi.

"I clinici si stanno innamorando di questo strumento", ha spiegato il direttore generale di Asst Sette Laghi Giuseppe Micale presentando il gioiello tecnologico. Si tratta di uno spazio procedurale avanzato, che combina una sala operatoria tradizionale con un tavolo chirurgico multifunzionale e con apparecchiature per la diagnostica per immagini molto sofisticate. Un ambiente diviso in due sale, con sistemi differenti che possono essere di supporto a molteplici specialità cliniche.

Proprio per quest’utilizzo multidisciplinare, le due sale sono caratterizzate da estrema versatilità e importanti capacità di produzione di imaging, tra l’altro diversificato per modalità, distretto corporeo e tipologia di utilizzo, oltre a tutte le tecnologie necessarie per riprendere e condividere a distanza la procedura. Le due sale possono disporre entrambe della Tac intraoperatoria, che può essere mpossa su binari in un ambiente o nell’altro, mantenendo il paziente sul letto operatorio. Una sala inoltre dispone di un angiografo, grazie a cui si possono sovrapporre immagini bidimensionali e tridimensionali, integrando le informazioni date dalla Tac.

Una dotazione tecnologica avanzata che consente di massimizzare l’efficacia e l’appropriatezza delle procedure, sia quelle in elezione sia quelle in urgenza, dallo stroke all’infarto fino ai politraumi. La sala ibrida è stata finanziata con 3,5 milioni dalla Regione. "Quest’ospedale è un punto di riferimento a livello regionale e nazionale – ha detto il governatore Attilio Fontana – Dietro l’eccellenza della sanità varesina ci sono la professionalità e la dedizione del personale sanitario, che mettono al centro le esigenze del paziente".