LORENZO CRESPI
Cronaca

L’arte libera, anche in carcere. Graffito di Ravo in sala colloqui: "Una metafora di speranza"

Varese, l’opera dello street artist da domenica decora dedicata agli incontri dei detenuti. La direttrice Carla Santandrea: "Quest’opera aiuta a pensare al futuro e ci apre il cuore".

L’arte libera, anche in carcere. Graffito di Ravo in sala colloqui: "Una metafora di speranza"

L’artista Andrea Ravo Mattoni insieme ad alcuni ospiti del carcere di Varese di fronte al murale realizzato nella sala colloqui

Ha scelto un’immagine simbolica, quella dell’Allegoria della Libertà, per decorare la parete della sala colloqui del carcere di Varese. Un’opera realizzata in tre ore la scorsa domenica, con la tecnica dello spray che lo contraddistingue. Lo street artist Andrea Ravo Mattoni ha portato la sua firma in un altro luogo istituzionale della città, dopo tribunale, ospedale e questura. Ieri pomeriggio l’inaugurazione del murale alla presenza dello stesso artista. "Ho voluto rappresentare la libertà come una fanciulla speranzosa e allegra che guarda verso un futuro di bellezza. C’è poi una metafora con delle colombe che escono dalla sua testa, che rappresentano il pensiero che rende veramente liberi". La direttrice della casa circondariale Carla Santandrea ha sottolineato l’opera di abbellimento degli spazi per un miglioramento della situazione detentiva.

"Questo è l’ambiente in cui i detenuti incontrano i propri familiari, ma è anche la sala che come istituto usiamo per spettacoli ed avvenimenti frequentati anche dagli esterni". La collaborazione con Ravo è nata in seguito alla personale dell’artista al Castello di Masnago, mostra che era stata visitata da un gruppo di detenuti, come ha ricordato l’assessore alla cultura del Comune Enzo Laforgia. Il progetto è stato finanziato dal Lions Club Varese Prealpi. La reazione dei detenuti a opera terminata ha rappresentato il miglior successo per l’iniziativa. "Dopo tanti anni di lavoro in carcere difficilmente sentiamo delle esclamazioni di bellezza: ma nel momento in cui una decina di loro sono entrati in questa stanza c’è stato un ‘wow’ collettivo", ha commentato la funzionaria pedagogica Serena Pirrello. E loro stessi hanno voluto esprimere gratitudine. "Avere qui un artista di fama mondiale come Ravo è un grande onore - hanno detto - con quest’opera ci ha lasciato senza parole. Lo ringraziamo per averci portato qualcosa che ci fa pensare al futuro e ci apre il cuore".