Per le aziende un modo di lavorare ibrido ha impatto positivo sulla produttività. Lavorare da remoto non inficia la produttività, anzi la migliora, ed è inoltre più facile trattenere le risorse. È positivo anche per i dipendenti che possono scegliere dove lavorare, così come per start-up e liberi professionisti c’è la possibilità di avere uffici moderni con investimenti relativi. Per tutti il vantaggio è quello di bilanciare vita e lavoro. Sono questi i benefici del nuovo modo di lavorare che si sta diffondendo nel post pandemia anche a Varese. Un modello al centro di una tavola rotonda che si è svolta ieri sera presso il Centro Regus di Varese, spazio che ospita uffici di coworking. È stata la prima tappa di un roadshow nazionale promosso da Bell Flex, che toccherà anche altre città italiane: Como, Cagliari e Trieste. Un ciclo di incontri che vuole fornire l’opportunità di una riflessione socioculturale sull’evoluzione in atto nel mondo del lavoro e dei suoi spazi. Ad aprire la tappa varesina, patrocinata dall’amministrazione comunale, è stato Cesare Lanati, ceo di Bell Group. "Il nuovo modo di lavorare porterà le persone a vivere molto di più nell’ambito dello smart working strutture come questa in città di seconda fascia, dove il personale che era abituato a raggiungere le grandi città trova spazi in cui ci sono tutti i servizi di un ufficio". La diffusione di modalità di lavoro nuove può essere un modo per contribuire a un miglioramento della qualità della vita dei singoli, per di più favorendo una scelta di sostenibilità che limita spostamenti spesso non necessari. In generale, la certezza di dover trovare equilibri nuovi tra vita e lavoro in un mix work-life balance che fa perno sui cambiamenti di organizzazione del lavoro e degli spazi, in un’evoluzione ormai innescata. Si tratta di cambiamenti che hanno ricadute importanti per gli individui e il territorio, ancora più tangibili in provincia, dove la capacità di trattenere aziende e persone è un modo di rafforzare la propria economia e mantenere vivo il tessuto sociale. Aspetto su cui si è soffermato Pietro Conti, vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese.
"Le imprese sono di fronte alla sfida di un mondo del lavoro che cambia e del ripensamento dei suoi modelli organizzativi. La capacità di garantire la conciliazione lavoro-famiglia, di pensare luoghi di lavoro inclusivi, di porre al centro dello sviluppo aziendale le persone sono elementi fondamentali sia per la costruzione di un nuovo benessere sociale, sia per assicurare competitività e attrattività delle singole imprese e, con esse, di tutto il territorio". Lorenzo Crespi