
L’economia varesina, alle prese con la peggiore crisi degli ultimi anni, cerca di guardare con fiducia al futuro. I risultati dell’indagine Excelsior, condotta da Unioncamere in accordo con Anpal e ministero del Lavoro, sembrano aprire spiragli positivi. La ricerca, che consiste in un modello di previsione dei fabbisogni occupazionali, ha stimato che a livello nazionale tra quest’anno e il 2024 il sistema economico italiano dovrà sostituire 2,5 milioni di dipendenti per il raggiungimento dell’età di pensionamento o per altre cause. All’Ufficio studi e statistica della Camera di Commercio di Varese (nella foto, il presidente dell’ente camerale Fabio Lunghi) è spettato il compito di estrapolare i dati relativi al territorio provinciale: emerge così che nell’arco dei prossimi 4 anni le imprese varesine potrebbero avere bisogno di circa 40mila nuovi dipendenti. Il dato potrebbe variare tra un minimo di 36mila e un massimo di 50mila, a seconda delle oscillazioni del prodotto interno lordo italiano. Secondo l’indagine sarà il settore privato a trascinare il fabbisogno di lavoratori, soprattutto per il turnover.
Ci sarà un aumento nel pubblico impiego e nel comparto informatica e telecomunicazioni, mentre nella filiera commercio e turismo si prevede un minor fabbisogno. Anche la moda dovrebbe registrare una diminuzione di occupati. Intanto le 57mila imprese del Varesotto in questa fase stanno ancora subendo gli effetti dell’emergenza sanitaria. Le assunzioni previste in ambito provinciale in questo trimestre e fino a ottobre sono 12.670: un dato del 22% più basso rispetto allo stesso periodo del 2019, e del 12,4% inferiore in rapporto al 2018. In questo trimestre infatti solo il 7% delle imprese varesine prevede assunzioni.
Lorenzo Crespi