Varese, 19 novembre 2023 – Non ce l’ha fatta. Luca Alfano è morto questa mattina, all’ospedale di Circolo di Varese, dove era stato ricoverato dopo l’aggravarsi delle sue condizioni. Il 46enne combatteva da tempo contro una rara malattia, una sindrome neurodegenerativa muscolare.
Luca aveva tante passioni, come quella per il Varese calcio, ed era molto attivo per i diritti delle persone malate. Aveva scritto un libro e lanciato una linea di abbigliamento che incarnava il suo spirito da combattente.
Oggi lascia una famiglia splendida che lo ha sempre sostenuto: mamma Maria, papà Lello e il fratello Simone. Ma, soprattutto, lascia un grande esempio per come ha saputo affrontare a lungo un destino così tremendo. Senza piangersi addosso, ma sempre con il sorriso.
La passione per il Varese Calcio
Luca era un appassionato tifoso del Vares. Il suo amore calcistico lo aveva fatto conoscere alla squadra, ai giocatori, agli allenatori, ai dirigenti e ai tifosi della Curva.
“Più unico che raro”
Il 46enne era “Più unico che raro”, come diceva il titolo del libro che aveva scritto e che giocava con la malattia. La sua storia era diventata anche uno spettacolo teatrale, per sensibilizzare sui diritti delle persone con malattie croniche.
La linea di abbigliamento
Luca aveva anche lanciato una linea d’abbigliamento firmata “Carrrico”: felpe, t-shirt, cappellini e occhiali con una griffe che incarnava il suo spirito da combattente.
Un ‘guerriero’
Lo conoscevano in tantissimi e lo apprezzavano in molti, perché era Anche in questi ultimi giorni aveva rilanciato – per fare solo un esempio – la lettera di Jenny, ragazza disabile che denunciava di non poter viaggiare in treno fino a Milano dal Luinese. Un vero “guerriero”: non si era mai fatto abbattere dalla sofferenza, nonostante le limitazioni fisiche, il dolore, la dipendenza da carrozzina e tubicini vitali per donargli ossigeno.
Numerosi i messaggi di affetto e cordoglio sui social. “Ciao amico mio. Eri unico davvero. Un abbraccio forte a mamma, a papà e a Simone Alfano che hanno fatto l'impossibile per te, il grande Luca Alfano, e con loro tantissimi amici. Ho il rammarico di non esserti venuto a trovare negli ultimi tempi. Grazie per i momenti che ci hai regalato”, ha scritto in un post su Facebook Roberto. E accanto a queste parole, ha pubblicato alcune fotografie che lo immortalano insieme a Luca e al suo libro.
Poi un messaggio da Mauro: “Ti ricordo col sorriso, da ragazzino, a giocare a calcio con noi, nei garage delle Bustecche. Ora puoi correre di nuovo… Corri, libero e leggero, lassù in cielo”. E uno di Giuseppe: “Ricordo ancora quel giorno al Montorfano, in quell’occasione tu mi lanciasti la tua idea e la tua voglia da guerriero di riuscire a trovare un modo per consentire di far salire i disabili per la Via Sacra. Da quel giorno abbiamo cominciato a muoverci in tal senso…. Tu da oggi quella Via Sacra la potrai percorrere ogni giorno, nel cuore e nella mente di tutta la Varese sportiva e non che ti ha voluto bene e per cui tu hai fatto tanto. Noi quaggiù cercheremo ancora di percorrere quella strada, te lo dobbiamo, anche perché ci hai insegnato tanto ma soprattutto perche’, alla fine , eri veramente più unico che raro”.