
Ester Maria De Tomasi, presidente dell'Anpi di Varese
Luino (Varese), 8 aprile 2025 – “Ti prenderei a sberle”. Una frase pronunciata dalla presidente dell’Anpi Provinciale Ester Maria De Tomasi a uno studente di Gioventù nazionale, durante un incontro promosso nell’ambito delle celebrazioni per l’80° anniversario della Resistenza, a Palazzo Verbania a Luino, lunedì 7 aprile. Parole che hanno subito suscitato reazioni del deputato luinese di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, dell’assessore regionale di Fratelli d’Italia Francesca Caruso e del deputato della Lega Rossano Sasso.
L’incontro
‘La Prima Repubblica e gli anni Settanta: dal ‘miracolo’ alla ‘strategia della tensione’. Gli anni di piombo, il terrorismo e la risposta della democrazia’ è il titolo dell’incontro che si è svolto ieri con il professor Antonio Maria Orecchia, docente di Storia contemporanea all’Università dell’Insubria. L’iniziativa, promossa nell’ambito delle celebrazioni per l’80° anniversario della Resistenza, era rivolta agli studenti delle scuole superiori del territorio.
Il confronto
La lezione si è svolta regolarmente ma al termine dell’incontro uno studente dell’ultimo anno si è rivolto al professor Emilio Rossi e alla presidente provinciale dell’Anpi, Ester De Tomasi. Nel suo intervento, lo studente ha criticato il ruolo dell’Anpi, sostenendo che rappresenterebbe una sola parte politica e affermando che nella storia sarebbero esistite “più Resistenze”, tra le quali quella comunista che – secondo lui – mirava a sostituire una dittatura con un’altra dittatura. La presidente De Tomasi è intervenuta, inizialmente rispondendo nel merito, ma il confronto si è acceso fino alla pronuncia della discussa frase: “Ti prenderei a sberle”.
Le reazioni
“Quanto accaduto a Luino a Palazzo Verbania non può che comportare una dura presa di posizione da parte di tutti coloro che si occupano, a tutti i livelli, dell'educazione dei nostri ragazzi. Il fatto è di gravità assoluta e mi auguro che la presidente di Anpi ne tragga le conclusioni, dimettendosi da un incarico che ha dimostrato di non essere in grado di condurre", ha dichiarato in una nota il deputato di Fratelli d'Italia, Andrea Pellicini.
E ha proseguito: “Tra l'altro lo studente aveva avuto il solo ardire di affermare che vi sono state più resistenze, tra le quali quella comunista che mirava a sostituire una dittatura con un'altra dittatura. Presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro dell'Istruzione su questo fatto increscioso. Quando da sindaco di Luino ho, con la mia giunta, curato la ristrutturazione di Palazzo Verbania, ho perseguito un progetto volto alla divulgazione della cultura in favore delle giovani generazioni, non certo per manifestazioni di rabbia e di odio come quelle messe in atto oggi”.
Sull’episodio è intervenuta anche Francesca Caruso, che oltre ad essere assessore regionale alla Cultura è anche vicepresidente provinciale di Fratelli d’Italia. Caruso su Instagram ha definito “scandaloso quello che è successo a Luino” e ha parlato di “linguaggio violento espresso da chi dovrebbe rappresentare i valori del dialogo democratico”. Poi, ha aggiunto: “Da assessore e madre, provo sconcerto. Caruso si augura che “l'Anpi nazionale prenda le distanze in modo netto” e chieda “le dimissioni” della presidente provinciale dell’Anpi.
“Sarebbe bene che la De Tomasi si vergognasse per aver minacciato uno studente in un luogo di educazione”, ha aggiunto il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione. E ancora: “Si dovrebbero vergognare anche tutti i membri della comunità scolastica che non hanno preso le distanze da questa 'ospite' e non ne hanno condannato le dichiarazioni. Al ragazzo esprimo la mia solidarietà. Se l'obiettivo di Anpi è quello di minacciare gli studenti allora forse sarebbe meglio che le porte delle scuole rimanessero chiuse a questa organizzazione, pur sapendo che nel nome dell'autonomia scolastica talvolta i singoli istituti danno spazio a situazioni come questa, inadatte ad un contesto educativo”.