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Un presidio del comitato No Inceneritore a tutela della salute sul territorio altamente inquinato
Presentati nella Commissione congiunta Ambiente-Sanità i risultati dell’indagine epidemiologica riguardante l’impatto sulla salute della popolazione che vive nelle zone vicine all’inceneritore ex Accam, oggi Neutalia. Dallo studio che ha esaminato il periodo dal 2017 al 2019, sono emersi "eccessi di morti per tumori, di ricoveri per cause respiratorie e di accessi al pronto soccorso pediatrico in codice giallo e rosso" nella zona di maggior ricaduta dei fumi, che comprende il rione di Borsano e fasce territoriali di alcuni comuni confinanti. L’indagine, hanno sottolineato gli esperti che l’hanno illustrata, non permette però di mettere in relazione diretta quell’incremento con la presenza dell’impianto di smaltimento quindi sono da ricercare altri fattori.
La relazione non ha soddisfatto l’esponente del Comitato No Inceneritore e consigliere comunale Emanuele Fiore (Gruppo Misto), che in passato ha sollecitato l’indagine: "Sono scontento - commenta -. Ci sono elementi chiari, ci si ammala di più, si muore di più e ci sono più ricoveri di bambini rispetto ad altre zone, allora se non è l’inceneritore, che per me resta però il maggiore indiziato, ci dicano quali sono le cause, bisogna pertanto procedere con altre indagini, non si può certo chiudere l’argomento nel cassetto".
Fiore vuole chiarezza: "È un diritto dei cittadini sapere, essere informati - continua - da parte mia mi muoverò subito per avere tutti i dati dell’indagine, dettagliati, riferiti zona per zona, quindi con il Comitato No inceneritore promuoverò una campagna di sensibilizzazione con incontri pubblici, contatteremo associazioni e parrocchie, proprio per spiegare alla gente la situazione, inoltre manterrò i contatti con Neutalia alla luce dell’impegno annunciato dalla presidente Laura Mira Bonomi di proseguire il monitoraggio sullo stato di salute della popolazione, un segnale di cui tener conto". R.F.