REDAZIONE VARESE

Atterrano a Malpensa dall’Islanda con carte di credito e telefonini rubati: denunciati per ricettazione

La segnalazione della Polizia dell’aeroporto di Keflavik alla Polaria: due romeni bloccati all’area sbarchi con tredici cellulari, profumi di marca e auricolari nascosti dentro uno zaino

La polizia di frontiera è entrata in azione agli arrivi

La polizia di frontiera è entrata in azione agli arrivi

Malpensa (Varese), 2 dicembre 2024 – Due romeni di 32 e 34 anni con il carico di telefonini di ultima generazione, carte di credito prepagate e profumi di marca sono stati arrestati dalla polizia a Malpensa, appena atterrati da un volo in arrivo dall’Islanda. Pensavano di farla franca, confondendosi fra i passeggeri in arrivo nello scalo varesino, ma non sapevano di essere pedinati dalle forze dell’ordine che avevano ricevuto una segnalazione dell’Interpol. I due si erano imbarcati all’aeroporto Keflavik della capitale islandese. E infatti l’intervento è stato avviato grazie a una richiesta di collaborazione da parte delle autorità di Reykjavik, trasmessa alla sala operativa della Polaria, per rintracciare i complici di una donna già arrestata in Islanda.

L’indagine internazionale

Le indagini hanno accertato che i due uomini avevano ricevuto dall’arrestata uno zaino rosso contenente refurtiva. Gli operatori della polizia di frontiera si sono recati presso l’area di arrivo dell’aereo, individuando tre persone, tra cui un minorenne, che tentavano di confondersi tra i passeggeri in uscita dall’aeroporto. Condotti presso gli uffici di polizia, i fermati sono stati sottoposti a controlli approfonditi: uno di loro è stato trovato in possesso di uno zaino verde che nascondeva al suo interno lo zaino rosso segnalato dalle autorità islandesi. La successiva perquisizione ha portato al sequestro di dieci telefoni Apple iPhone e tre Samsung di ultima generazione, per un valore stimato di circa diecimila euro, due profumi di marca Versace, due auricolari Bluetooth e quattro carte di credito prepagate.

I due uomini, di cui uno con precedenti penali e di polizia, non sono stati in grado di fornire una spiegazione plausibile per la provenienza del materiale. Tutti gli oggetti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro penale, mentre le indagini proseguono per fare ulteriore chiarezza sull’episodio e ricostruire la rete di responsabilità.