Milano, 15 luglio 2024 – Non si ferma la protesta per l’intitolazione-lampo dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi. Dopo le petizioni e le raccolte firme su piattaforme come Change.org (per citarne una), che non sono però bastate a impedire prima il via libera dato dall’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) e poi l’avallo definitivo del Ministero dei Trasporti, si sono aggiunti oggi i flashmob organizzati dal Partito Democratico a Palazzo Marino e a Palazzo Lombardia. In piazza della Scala, questo pomeriggio, i consiglieri comunali di centrosinistra si sono radunati nel cortile del palazzo municipale poco prima dell'inizio della seduta del Consiglio. Al sit in ha aderito quasi tutta la maggioranza. I consiglieri si sono posizionati in piedi al centro del cortile tenendo in mando cartelli bianchi con scritto in nero “Aeroporto Milano Malpensa …” e poi i nomi di personaggi a cui potrebbe essere intitolato lo scalo in alternativa a Berlusconi.
Scelte alternative
Tra le personalità citate, Armida Barelli, Rosa Genoni, Giuseppe Verdi, Maria Gaetana Agnesi, Giorgio Ambrosoli, Nilde Iotti, Carla Fracci, Rosina Ferrario, Giacomo Matteotti, Margherita. Poche ore dopo, alle 18, sotto la sede della Regione esponenti delle opposizioni dal Pd al M5S, ai Sentinelli, AvS e Cgil hanno dato vita a un’analoga mobilitazione. “Oggi abbiamo il Consiglio comunale quindi non potevamo essere presenti al presidio organizzato
sotto la Regione – ha spiegato Beatrice Uguccioni, capogruppo del Pd al Comune di Milano. Crediamo però che sia importante dare un segnale, al di là del nome, anche sulle modalità con cui è stata fatta questa scelta. Si è trattato di un blitz praticamente, di cui nessuno sapeva, uno sgarbo istituzionale che riteniamo eccessivo”. La petizione per dire “no” alla scelta del nome di Berlusconi ha intanto superato le 140mila firme.
Il sit in alla Regione, la rabbia del Movimento Cinque Stelle
Il secondo raduno di protesta dunque all’esterno di Palazzo Lombardia poche ore dopo. Qui si sono ritrovate oltre trecento persone su invito rivolto dal Pd lombardo e dalle segreterie milanesi e varesine. Ma con loro c’erano anche M5s, Giovani Europeisti Verdi, Casa Comune, Unione Giovani di Sinistra Lombardia, i Sentinelli, Arci e Cgil. In piazza Città di Lombardia i presenti hanno esposto diversi cartelli uniti dal filo dell’ironia: “Siete solo dei poveri leghisti”, oppure “Bastava dedicargli Milanello”. “La questione di merito è enorme, ma quella di metodo è paradossalmente ancora più grande – sottolineano i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle –. Quella contro cui ci battiamo oggi è infatti l'ennesima “salvinata” ovvero una decisione presa unilateralmente con scarso rispetto delle istituzioni e con la totale noncuranza del parere dei cittadini e dei territori. È l'emblema di un modo insopportabile di servirsi del potere politico". Malpensa è l'aeroporto internazionale fra i più importanti d'Europa, “non possiamo accettare che venga intitolato con queste modalità a un pregiudicato, che per oltre vent'anni ha diviso il Paese, ridefinendo al ribasso i concetti di legalità, pubblica morale e senso delle istituzioni".
Il ricorso dei Comuni della Valle Olona
"Credo che al di là delle provocazioni del ministro ci sia un tema di attenzione istituzionale, soprattutto da parte di chi si erge a paladino dell’autonomia, a coinvolgere i territori, che non hanno avuto alcuna voce in capitolo in questa scelta. Cascina Malpensa è il luogo in cui è nata l’aeronautica italiana ed è sede di importanti aziende del Polo aeronautico, probabilmente ci si poteva orientare verso altre scelte”. A dirlo è Stefano Aliprandi, vicesindaco di Somma Lombardo, durante la manifestazione a Palazzo Lombardia. “Proprio per dare un nostro contributo, come Comune del Cuv – il consorzio urbanistico volontario composto da Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno, Gola Secca, Lonate Pozzolo, Samarate, Somma Lombardo e Vizzola Ticino, realtà che insistono sull’area dell’aeroporto – presenteremo ricorso perché la scelta del nome da dare all’aeroporto sia il più possibile condivisa”, conclude Aliprandi
. “Questa è un'umiliazione che non accettiamo”, è il commento di Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Regione, presente alla manifestazione. “Appoggeremo anche formalmente il ricorso dei Comuni, perché riteniamo importante che dalla voce dei territori e delle comunità locali, alla faccia dell'autonomia, cresca questa protesta, che è una protesta importante contro un'azione scellerata. È chiaro che l'intitolazione non ci cambia la vita, ma questi simboli sono importanti. L'aeroporto di Malpensa è una porta sul mondo e c'è mezzo mondo che ci sta ridendo dietro”.