
Un aereo Livingston decolla da Malpensa
Cardano al Campo (Varese), 9 aprile 2015 - Scritta la parola fine alla storia della compagnia Livingston: nessuna speranza per il vettore di tornare a operare, amarezza e rabbia per i dipendenti, 170, che erano rimasti nell’azienda, fiduciosi che il vettore rilevato dopo la gestione fallimentare della precedente proprietà (Fg Holding di Massimo Ferrero) e rilanciato - con il primo decollo a fine marzo 2012 - da Riccardo Toto potesse avere un futuro. Invece, il sogno del rilancio si è infranto. Nulla da fare, la compagnia è definitivamente a terra, gli aerei sono già stati restituiti.
"Peggio di così non poteva andare - commentano alcuni dipendenti che nel rilancio firmato Toto avevano creduto -. Niente da fare, non c’è neppure un acquirente: speriamo almeno nella cassa integrazione". Il 16 aprile è convocato un incontro al ministero del Lavoro per sbloccare la cassa integrazione. "Possiamo solo tentare di mettere in condizioni di sicurezza i lavoratori con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e nello stesso tempo offrire possibilità di ricollocazione - dice Antonio Ciraci, segretario generale della Filt-Cgil di Varese -. La vicenda Livingston è purtroppo l’ennesimo fallimento dell’imprenditoria nostrana, che pensa che il settore aereo possa essere terreno di facili conquiste".
La fine della compagnia che per anni era stata tra le più importanti aziende dell’aria in provincia di Varese è solo l’ultimo capitolo amaro in un settore, quello aeroportuale e legato allo scalo di Malpensa, che è in crisi. L’aeroporto della brughiera, spesso indicato come volano per lo sviluppo, non ha mantenuto fino ad oggi le promesse, penalizzato in alcuni casi anche da scelte politiche che non ne hanno favorito l’attività. I colpi pesanti ricevuti dall’abbandono di Alitalia e dal dehubbing, con perdita di milioni di passeggeri all’anno, a fatica e non completamente sono stati assorbiti, ma i 24 milioni di viaggiatori del 2007 sono un ricordo lontano (nel 2014 sono stati 18.9 milioni). Eppure Malpensa può avere sviluppo rafforzando il suo ruolo intercontinentale. Purtroppo nell’attuale situazione di crisi, nella quale si inserisce la fine della compagnia Livingston, ancora si attendono segnali che possano dare fiducia.
"Di Malpensa non si parla più - dice Guido Colombo, sindaco di Somma Lombardo - e siamo a poche settimane dall’avvio di Expo. Non si vedono nuovi voli, non si vede quella crescita che proprio l’evento internazionale avrebbe potuto e dovuto portare, nulla. Questa è la conferma del disinteresse del governo nei confronti dell’aeroporto". Anche per Mauro Cerutti, sindaco di Ferno, continua a mancare attenzione da parte del governo verso Malpensa. "Un’altra compagnia è finita - dice -: si prova solo amarezza. Negli ultimi anni a Malpensa e indotto si sono persi 7.000 posti di lavoro, e questo perché sono mancate le scelte di governo che potevano rilanciare Malpensa".