Malpensa (Varese) – Resterà impressa nella memoria la fotografia del muso dell’aereo distrutto dalla grandine che si è abbattuta su Milano il 24 luglio. Il buco, enorme, davanti, causato dalla moltitudine di proiettili di ghiaccio, l’ala danneggiata e il foro, più piccolo, sul vetro della cabina del comandante. Perché il volo Delta Air Lines partito da Milano Malpensa e diretto a New York è stato autorizzato? L’agenzia nazionale per la sicurezza del volo sta raccogliendo evidenze e prove con l’obiettivo di stabilire se sussistevano le condizioni minime di sicurezza. È possibile che venga aperta un’inchiesta.
L’aereo – un Boeing 767-300 – si prepara al decollo alle 12.33 del 24 luglio: si dirige verso la pista 35, da cui partirà. In quello stesso momento, un temporale di fortissima intensità si sta abbattendo a occidente dell’aeroporto. Un’analisi della società Meteomatics ha confermato che nella perturbazione vengono registrati grandine e fulmini.
Il decollo
Un quarto d’ora più tardi – il Boeing si sta ancora dirigendo verso la pista – il comandante di un altro aereo, un Airbus di Easy Jet, si rifiuta di decollare perché, in base al radar meteo che si trova proprio nel muso del velivolo, ritiene che decollare non è sicuro. Quattro minuti dopo, alle 12.51, diversamente dal collega nell’altra pista, i piloti della Delta Air Lines decidono di decollare e lasciano la pista.
Tempesta di ghiaccio
In quello stesso momento, evidenzia l’analisi di Meteomatics, i chicchi di grandine nel cuore del temporale avevano raggiunto i 5 centimetri di diametro e i fulmini si erano intensificati. È proprio verso questo inferno di ghiaccio e folgore che si sta dirigendo l’aereo. Alle 13, a 6.150 metri di quota e a 572 chilometri orari di velocità, il volo raggiunge il cuore della tempesta e viene tempestato dalla grandine. Tutta la parte frontale, muso, ali e vetri della cabina, vengono danneggiati: ai piloti non resta che lanciare il codice d’emergenza.
Il dirottamento
Atterrare su Malpensa è impossibile: il comandante decide di scendere di quota e dirigersi a sud per raggiungere Roma Fiumicino. Il viaggio verso meridione procede tranquillo. Ma questa vicenda avrebbe potuto avere un esito tragico: perché il comandante del volo Delta non ha seguito l’indicazione del collega di Easy Jet, che aveva deciso di non decollare? La strumentazione dei due velivoli segnava le medesime criticità? Su questi quesiti, sta raccogliendo informazioni l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e, internamente, anche la Delta Air Lines.