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Caso mascherine, via al processo: Irene Pivetti accusata di 82 capi d’imputazione

L’ex presidente della Camera e la compravendita dalla Cina di dispositivi anti Covid durante la pandemia: “Dimostrerò la mia assoluta innocenza”

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Irene Pivetti in tribunale a Busto Arsizio

Busto Arsizio (Varese) – “Totalmente estranea a quanto mi viene contestato. Anzi finalmente inizia il processo così da consentirmi di dimostrare la mia assoluta innocenza. Le mascherine erano in regola, di provenienza extra europea, perché all'epoca in Italia non c'erano dispositivi”.

Così l'ex presidente della Camera Irene Pivetti oggi giovedì 21 novembre in tribunale a Busto Arsizio (Varese), entrando in aula per partecipare alla prima dell'udienza del processo che la vede imputata per 82 capi d'imputazione tra cui frode in forniture pubbliche, bancarotta, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio, nell'ambito di una compravendita dalla Cina di mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro che arrivarono a Malpensa durante l'emergenza Covid.

“Mi ritrovo imputata con altre persone che non conosco - ha aggiunto Pivetti - il processo mi permetterà finalmente di scoprire chi sono. Da imprenditrice dico che quando ci si ritrova coinvolti in queste vicende salta tutto. Ho ricostruito la mia vita. Dimostrerò la mia innocenza. La giustizia serve a questo”.