Un presidio al mattino e l’incontro con l’azienda al pomeriggio. È stata una giornata di mobilitazione alla Meta System di Mornago, dove i cancelli sono rimasti chiusi per l’iniziativa di protesta da parte dei 133 lavoratori che chiedono garanzie per il futuro. Una situazione di profonda crisi aziendale che oltre al sito varesino tocca anche il quartiere generale di Reggio Emilia, dove l’azienda fu fondata nel 1973: qui sono 450 i lavoratori. A Mornago vengono sviluppati sistemi elettronici avanzati per il settore automobilistico, con il coinvolgimento di un importante indotto di aziende locali.
I lavoratori hanno chiesto chiarezza alla proprietà. "Non accettiamo la vendita dell’azienda o di pezzi di azienda: Meta System è una e una deve restare", la voce di delegati e operai in presidio. Dall’incontro con l’azienda è poi emerso che è stato presentato il concordato al Tribunale di Bologna e sarà nominato a breve un commissario. "La speranza è che si trovi alla svelta qualcuno che mostri interesse per l’azienda, che è appetibile: ci sono know how, macchinari tecnologici e personale esperto – spiega Agostino Casati della Fim Cisl – nel frattempo i dipendenti possono continuare a lavorare con il contratto di solidarietà in essere fino a fine anno, che verrà probabilmente rinnovato per 6 mesi".
Al presidio hanno partecipato alcuni esponenti politici. "Nonostante le gravi difficoltà finanziarie affrontate, si tratta di una realtà solida che può e deve essere salvata", ha commentato il consigliere regionale Samuele Astuti. Stesso impegno per Giuseppe Licata, che in merito a questa e alle tante altre crisi aziendali del Varesotto chiede la convocazione urgente di una seduta pubblica della commissione regionale attività produttive da tenersi a Varese, alla quale possano partecipare il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, il governatore Attilio Fontana e l’assessore regionale allo sviluppo economico Guido Guidesi e definire così un quadro di intervento e monitoraggio. "È importante rafforzare la rete istituzionale e politica che deve stare al fianco dei lavoratori e delle imprese".
Lorenzo Crespi