
Roberto Tosi e Barbara Ragazzi nel loro bar ristorante a 900 metri di quota
Monteviasco (Varese), 30 dicembre 2019 - «Ci sono stati dei momenti nei quali abbiamo anche pensato di andarcene...". Negli ultimi dodici mesi Barbara Ragazzi e Roberto Tosi sono stati il baluardo di Monteviasco. Avevano aperto il loro ristorante tra le vie del paesello solo sette mesi prima dell’incidente e della conseguente chiusura della funivia. Investendo tempo, denaro ed energie per coronare un sogno che ha preso il nome di “Vecchio circolo“.Sogno che si è troppo presto trasformato in un incubo quando Monteviasco è rimasto isolato e dunque difficilmente raggiungibile da turisti e villeggianti. "Il tempo passava e la funivia non riapriva: abbiamo provato una profonda delusione - spiega Barbara, continuando ad apparecchiare la tavola -. Ma abbiamo tenuto duro nonostante gli acciacchi, continuando a fare su e giù dalla montagna. È il secondo inverno che affrontiamo in queste condizioni e fortunatamente siamo determinati, abbiamo investito tanti soldi e tanta energia".
Lei è un po’ l’anima della sala: è abituata a “svolazzare“ tra i tavoli servendo i clienti mentre Roberto sta in cucina, dove affetta gli insaccati - alcuni li prepara personalmente nella propria cantina - e sforna i piatti tradizionali della Val Veddasca. Ma anche qualche specialità valtellinese (da provare gli “sciatt“). "Ora sembra che la funivia verrà riaperta - continua Barbara - e questa notizia ci ha ricaricati: è stato il nostro regalo di Natale. Se la situazione fosse rimasta questa sarebbe stato impossibile sostenerla sotto tutti i punti di vista, e penso soprattutto a quello economico".
Nell’ultimo anno il Vecchio circolo è diventato l’unico vero luogo di socialità a Monteviasco. E l’atmosfera che si respira all’ingresso è quella: sorrisi, amicizia, sincere strette di mano. "Dobbiamo ringraziare la gente del posto che ci ha sostenuti, i nostri clienti affezionati e i carabinieri". Nel piccolo centro a 950 metri di altitudine di solito ci sono tre locali in attività. Ma in seguito al blocco della funivia gli altri ristoratori hanno scelto di limitare o interrompere del tutto l’attività, in attesa di tempi migliori. Quello di Barbara e Roberto è stata una scommessa. Difficile ma (oggi) quasi vinta. "Cosa abbiamo in mente per Capodanno? L’anno scorso non abbiamo potuto festeggiare ma questa volta la gente del posto ci ha chiesto di organizzare qualcosa". "Ma non sarà niente di eclatante", si affretta a precisare Barbara: "Per i grandi festeggiamenti aspettiamo la riapertura della funi via...".