LORENZO CRESPI
Cronaca

Nascite, segnali di ripresa

Cittiglio, nella Stanza della Cicogna un fiocco a settimana nel primo mese dell’anno

di Lorenzo Crespi

A gennaio 2023 nella Stanza della Cicogna all’Ospedale di Cittiglio sono nati 4 bambini. Nel corso del 2022 sono stati 55, sul totale di 533 bambini che hanno emesso il primo vagito nel blocco nascite dell’Ospedale di Cittiglio. La percentuale è del 10%, rispetto al 20% dell’epoca pre-Covid, ma in significativa ripresa dopo gli anni di emergenza. Si tratta di una realtà unica nel suo genere, che offre alle donne che hanno avuto una gravidanza senza complicazioni la possibilità di un parto naturale, che si svolga cioè assecondando al massimo i ritmi della dimensione fisiologica dell’evento. Nella Stanza della Cicogna il ginecologo non assiste al parto, mentre sono presenti due ostetriche, il cui compito è quello di accompagnare la donna e il compagno in questa esperienza, garantendo la sicurezza e il benessere di mamma e bambino. La donna può scegliere se stare a letto oppure utilizzare i dispositivi presenti che possono aiutarla a trovare la posizione migliore: la sfera, la vasca, la liana, il materasso. Dopo il parto mamma, papà e bebè restano insieme e il bambino viene posto sul petto materno dove resta tranquillo per un paio d’ore, quando arriva la puericultrice per lavarlo e sottoporlo alle profilassi. Non tutte possono partorire nella Stanza della Cicogna: requisito fondamentale è che la gravidanza sia stata fisiologica. Ma se anche ad una donna venisse preclusa questa possibilità la filosofia perseguita nei punti nascita dell’Asst Sette Laghi è da tempo quella di “portare la cicogna fuori dalla Cicogna”.

"Il nostro impegno – spiega Fabio Ghezzi (nella foto), direttore della struttura di Ginecologia e Ostetricia – è quello di rendere il parto un momento famigliare, intimo e il più naturale possibile per tutte le quasi 4mila donne che ogni anno scelgono di partorire nei nostri tre punti nascita". E da ieri all’Ospedale Del Ponte è stata riattivata l’esperienza già avviata nel 2019 del "cesareo dolce", che prevede, tra le altre cose, la presenza del papà in sala operatoria per i cesarei programmati e in assenza di situazioni di rischio per mamma e bebè.