Sottovalutazione dell’allerta meteo da parte dell’armatore, modifiche artigianali all’imbarcazione ‘Gooduria’, poi affondata, e sovrannumero di passeggeri a bordo. Sono alcuni degli elementi che emergono dalla chiusura delle indagini sul naufragio degli 007, il 29 maggio 2023, nel lago Maggiore, al largo di Lisanza. Quattro le vittime dell’incidente nautico, tra i quali Anya Bozhkova, 50 anni, di origine russa, moglie di Claudio Carminati, l'armatore e comandante della barca per il quale ora si profila la richiesta di rinvio a giudizio con le accuse di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Le altre vittime furono Claudio Alonzi, 62 anni, Tiziana Barnobi, 53, e Shimoni Erez, 54, israeliano.
Il risultato della perizia
Alonzi e Barnobi appartenevano ai servizi segreti italiani, Erez era un ex del Mossad e quel giorno la barca era stata noleggiata per festeggiare il suo compleanno. A bordo del 'Goodurià c'erano in tutto ventuno 007, oltre a Bozhkova e Carminati, il quale ha sempre sostenuto di non sapere che i passeggeri dell'imbarcazione erano agenti segreti. Una perizia sul naufragio, chiesta dal pubblico ministero di Busto Arsizio Massimo De Filippo e redatta da Carlo Ceccarelli (fu uno dei periti che lavorarono al naufragio della Costa Concordia), rafforza il capo di imputazione a carico dell'armatore e individua i motivi del disastro.
Il motivi del naufragio
Anzitutto Carminati, sostiene il documento, quel giorno sottovalutò l'allerta meteo che indicava l'arrivo di una forte ondata di maltempo. Secondo punto: le modifiche ‘artigianali’ che il comandante ha apportato alla barca senza mai registrarle e, si ipotizza, senza mai valutarne l'impatto sulla stabilità dell'imbarcazione. Altra questione è il sovrannumero di passeggeri presenti sul ‘Gooduria’: in tutto 23 persone tra ospiti ed equipaggio contro la capienza massima prevista di 15. Anche gli 8 in più, a parere del perito, avrebbero contribuito a destabilizzare l'imbarcazione. Imbarcazione che, al momento del naufragio, non era assicurata.