Un’incomprensione o una vera e propria strategia politica per mandare un messaggio alla vigilia delle elezioni provinciali? È il dilemma che resta in sospeso dopo il consiglio comunale saltato giovedì. In programma c’era l’approvazione di una variazione di bilancio e poi del bilancio consuntivo ma nessun punto è stato trattato. Il consiglio comunale era incominciato come se nulla fosse: l’appello e il saluto del nuovo segretario comunale. Ad aprire il vaso di Pandora, la richiesta del capogruppo di Fratelli d’Italia Gianpietro Guaglianone di verificare il numero legale. L’opposizione lascia la sala e… assenti i consiglieri indipendenti Marta Gilli e Giuseppe Calderazzo, la maggioranza non ha i numeri per garantire la seduta.
Si sospende per mezz’ora. Nel frattempo l’amministrazione invita anche il pubblico a lasciare la sala per una riunione di maggioranza a porta chiuse. Passa più di mezz’ora, nessuno arriva e, senza numeri, l’amministrazione è costretta a rinviare la seduta a lunedì. Un epilogo tanto temuto e che, malgrado i sentori non mancassero, lascia un un mix di rabbia e amarezza nella coalizione di maggioranza. Basti dire che nessuno si ricorda di annunciare, ai cittadini che seguono i lavori dell’aula, in streaming da casa, che la seduta è saltata.
Del resto la data del nuovo consiglio comunale sembra già essere parte della soluzione al problema. Una seduta dopo quelle elezioni provinciali che, a detta di tutti i presenti, fanno tremare la maggioranza ormai da settimane: la candidatura di Pierluigi Gilli, ma soprattutto quel voto ponderato che dovrebbe essere sufficiente a garantire l’elezione ma che non mette al riparo dai franchi tiratori e da distinguo, sembra l’origine di tutto.
Sara Giudici