Busto Arsizio come Milano. Le scene viste in piazza Duomo a Capodanno si sono di fatto ripetute nella città più popolosa del Varesotto. È stata una notte di follia e tensione quella tra venerdì e sabato: tutto è iniziato poco prima della mezzanotte in pieno centro, in piazza Garibaldi. La situazione è degenerata quando due giovani di origini straniere hanno preso di mira un fast food della zona e sono scesi in strada, cercando di fermare le auto in transito tra lanci di oggetti, minacce e insulti. Immediata la chiamata alle forze dell’ordine, ma al loro arrivo gli agenti di polizia si sono trovati improvvisamente circondati da un gruppo di circa 30-40 giovani, in gran parte stranieri. Visibilmente in stato di alterazione, hanno accerchiato i poliziotti rivolgendo cori di insulti anche nei confronti dell’Italia e del Governo.
La notte di tensione si è conclusa con la denuncia dei due giovani che avevano dato il via alla rivolta: si tratta di due marocchini di 33 e 25 anni, già noti alle forze dell’ordine. Nella giornata di sabato le reazioni di sdegno da parte della politica, a partire dal sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, che parla di "fatti gravissimi unitamente a violenti atti di danneggiamento della città, di disprezzo verso le istituzioni del nostro Paese che non potranno rimanere impuniti. Le forze di polizia, alle quali va il mio ringraziamento per la professionalità con cui hanno saputo gestire quanto accaduto, sono già al lavoro per individuare i colpevoli. Nessuna tolleranza e nessuna impunità per chi offende i nostri valori". Per l’onorevole varesino Andrea Pellicini si tratta di fatti allucinanti. "Non si può tollerare una cosa del genere: bisogna procedere non solo con le espulsioni degli irregolari e dei soggetti pericolosi, ma anche revocando la cittadinanza italiana a chi la disprezza. Da parte nostra, approvato il disegno legge Sicurezza alla Camera, dobbiamo fare di tutto perché la legge sia approvata in via definitiva". Sulle violenze è intervenuto anche il sindacato di polizia Sap. "Sta venendo sempre meno l’autorevolezza di chi veste una divisa, poiché chi aggredisce gli operatori delle forze dell’ordine è consapevole che non ne risponderà se non in modo lieve e blando", ha commentato il segretario provinciale Cristian Sternativo.