
Il flash mob dei giovani nuotatori
Busto Arsizio (Varese), 27 giugno 2020 - Dopo il flash mob di protesta la scorsa settimana da parte di genitori e ragazzi della Scuola Nuoto Bustese che, per decisione della società di gestione dell’impianto, non potranno più allenarsi per la prossima stagione nella piscina in viale Gabardi, ieri è stata inviata una lettera agli organismi che rappresentano a livello nazionale lo sport natatorio per illustrare la situazione. Lettera che riceveranno anche Federica Pellegrini e Manuel Bortuzzo, l’atleta ferito in una sparatoria a Roma nel 2019 che a febbraio di quest’anno aveva incontrato i giovani atleti.
«Confidiamo nel sostegno di Federica e Manuel, due grandissimi esempi nel nuoto – spiegano alcuni genitori – entrambi straordinari testimoni del valore dello sport e quindi possono comprendere la delusione e l’amarezza dei nostri ragazzi che non possono più allenarsi e sono costretti a cercare altri impianti". La lettera è stata inviata ieri alla Federazione italiana nuoto (Roma), ai Comitati regionali di nuoto sincro, pallanuoto,master, al comitato regionale del Coni, alla Presidenza della provincia di Varese, all’assessorato allo Sport di Busto Arsizio e alla Direzione generale Sport e Giovani di Regione Lombardia. La decisione della società di sospendere le attività agonistiche, secondo quanto comunicato alle famiglie a causa delle misure richieste dai protocolli antiCovid, scrivono i genitori, "ha buttato nello sconforto più totale i nostri ragazzi che, già usciti provati dal periodo di lockdown e ansiosi di riprendere a nuotare, non aspettavano altro che l’apertura della piscina per tornare a incontrarsi e allenarsi". Sono oltre 150 giovani atleti, continuano "che non potranno scendere in vasca con i loro istruttori".
Nella lettera si afferma anche che la società non ha mai risposto fino a oggi alle richieste di incontri chiarificatori. Solo silenzio. "La decisione di sospendere le attività agonistiche - spiegano ancora i genitori - va contro all’articolo 3 dello Statuto della Società che con chiarezza spiega le finalità, cioè favorire il miglioramento psicofisico e morale della collettività e la pratica sia agonistica sia didattica dello sport in particolare le attività natatorie". Grande delusione e amarezza per la decisione della società e per la mancanza di un confronto, l’auspicio ora è che la lettera, è il caso di dirlo, "possa smuovere le acque" e la decisione possa essere rivista. Genitori e atleti confidano anche nel sostegno di Federica Pellegrini e Manuel Bortuzzo. Una settimana fa il flash mob davanti ai cancelli chiusi dell’impianto, una sola richiesta: "Vogliamo tornare a nuotare".