Vista la riduzione del numero degli attualmente positivi in città, accompagnata da un notevole incremento del numero dei guariti, il sindaco Augusto Airoldi ha deciso di riaprire le aree verdi chiuse durante il recente lockdown. Da oggi si può tornare a godersi una passeggiata o un attimo di relax anche al parco del Seminario e in quello di piazza Unità d’Italia. Il sindaco ha reso noto la decisione nel week-end anche se l’ordinanza era già “scaduta” venerdì. "È stato deciso di non ripetere l’ordinanza di chiusura dei parchi cittadini – ha spiegato il primo cittadino nel consueto videomessaggio settimanale – che torneranno a essere completamente aperti e quindi totalmente fruibili dai saronnesi". Quando fu decretata la zona rossa Airoldi, dopo le segnalazioni di diversi cittadini e alcuni sopralluoghi fatti in prima persona, aveva deciso di chiudere alcune aree verdi recintate perché "non consentivano il controllo dell’esterno e quindi si prestavano a diventare punto di ritrovo per i giovani e non solo, con il rischio che si creassero assembramenti".
Erano così stati chiusi il parco De Rocchi di piazza Unità d’Italia, il parco Salvo d’Acquisto di via Carlo Porta, il parco del Santuario con ingresso tra piazza Santuario e via Varese, il parco di via Filippo Reina, il parco Il Gabbiano di via Fratelli Cervi e persino lo skate park di via Da Vinci. La scelta del sindaco aveva scatenato molte proteste e prese di posizione arrivando a mettere d’accordo, nel bocciare la decisione, l’esponente ambientalista Roberto Strada e il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Gianpietro Guaglianone. Da segnalare, anche se non ha ottenuto un gran numero di adesioni, la petizione lanciata online e sostenuta anche dalla Lega per chiedere ad Airoldi di ripensarci e aprire i parchi. Appello caduto nel vuoto visto che nel corso dell’ultimo mese il sindaco ha emesso anche una seconda ordinanza confermando la chiusura. Solo questo settimana ha dato il via libera alla possibilità di passeggiare nelle sei aree verdi meno controllabili.
Sara Giudici