
Douglas Carolo, Andrea Bossi e Michele Caglioni
Varese, 8 aprile 2025 – Nuova udienza, oggi davanti alla Corte di Assise del tribunale di Busto Arsizio, in provincia di Varese, del processo per la morte di Andrea Bossi, il 26enne ucciso con una coltellata al collo nel suo appartamento di Cairate nella notte tra il 26 e il 27 gennaio dell'anno scorso. Gli imputati sono il 22enne Douglas Carolo e il 21enne Michele Caglioni.
La Corte oggi come primo teste ha ascoltato Tino Bossi, il padre della vittima. L'uomo ha spiegato di aver visto il figlio in mezzo al sangue (Bossi fu colpito con una coltellata al collo) e di aver chiamato aiuto. “Non rispondeva alle mie telefonate, quindi sono andato a casa sua per assicurarmi che stesse bene. Quando ho aperto la porta mi si è gelato il sangue”, ha detto l’uomo.
Il pm Francesca Parola ha chiesto all'uomo delle frequentazioni del figlio. “Mio figlio - ha spiegato il teste - è sempre stato riservato. Sapevo fosse omosessuale e sapevo che aveva avuto storie”.
Il padre del 26enne ha riferito di un episodio anomalo avvenuto qualche mese prima dell'omicidio: il figlio tornò con un occhio nero e gli occhiali rotti. “Dovetti insistere, non voleva dirmi chi era stato. Alla fine mi disse che era un ragazzo sudamericano. Mi disse solo il nome, Douglas, il cognome non lo fece mai”.
Due vicini di casa del 26enne hanno infine dichiarato di essere “quasi certi” di aver visto Carolo arrivare a casa con Bossi in almeno due occasioni. Secondo l'accusa i due avevano una relazione che Carolo sfruttava per ottenere soldi e regali e Bossi potrebbe aver detto basta.
Il collegio oggi ascolterà anche i carabinieri del reparto operativo di Varese che hanno eseguito i rilievi sulle impronte ritrovate nell'appartamento della vittima.