Cairate (Varese) – Sembra risolto, almeno in parte, il giallo dell’omicidio di Andrea Bossi, il 26enne di Fagnano Olona ucciso nel suo appartamento di Cairate un mese fa in circostanze misteriose. Questa mattina, infatti, sono i carabinieri del reparto operativo di Varese hanno arrestato due giovani, un 21 e un 20enne, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Busto Arsizio su richiesta del pubblico ministero Francesca Parola. Si tratta di un italiano e uno straniero, residenti in provincia e appartenenti alla stretta cerchai di amicizie di Bossi.
L’esecutore materiale dell’omicidio sarebbe soltanto uno dei due, l’altro è indagato in concorso. Il giovane conosceva i due e per questo avrebbe aperto la porta di casa. Il movente sarebbe economico, il bisogno di soldi di uno dei due arrestati. Nel corso dell’operazione è stata recuperata parte della refurtiva, tra cui gioielli d’oro, trafugata nella casa dell’impiegato che aveva studiato da orafo.
A trovare il corpo della vittima, straziato dalle coltellate, era stato il padre allarmato dal fatto che Andrea non rispondesse più al telefono.
Fatale al giovane un fendente alla gola, probabilmente con un coltello da cucina. Subito dopo la scoperta del cadavere, gli inquirenti avevano cristallizzato la scena del crimine: sulla soglia di casa, in via Mascheroni a Cairate, e sul pianerottolo numerose le tracce di sangue e le impronte lasciate sul pavimento. Indizi che hanno permesso ai carabinieri, insieme alle testimonianze raccolte e alle riprese delle telecamere di sorveglianza e ad altri spunti investigativi, di arrivare alla svolta odierna.