ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Omicidio di Andrea Bossi e i ragazzi della porta accanto. La musica, l’atletica e il bullismo: "Killer con le facce d’angelo"

Giovani, nullafacenti, un precedente, il sogno di entrare in un talent e quei problemi a scuola. Chi sono i due ventenni accusati di aver commesso un feroce delitto per arraffare qualche anello

Da sinistra Douglas Carolo, 20 anni e Michele Caglioni, 21 anni

Cairate (Varese) 29 febbraio 2024 –  Le indagini dei carabinieri coordinati dalla Procura di Busto Arsizio hanno portato nell’arco di un mese all’arresto dei presunti assassini di Andrea Bossi, ucciso nella tarda serata del 26 gennaio scorso nella sua abitazione a Cairate.

Giovani, i due indagati, Douglas Carolo, 20 anni, di Samarate, origini brasiliane, adottato da una famiglia samaratese, e l’amico Michele Caglioni, 21 anni, di Cassano Magnago.

Giovane la vittima, Andrea Bossi, 26 anni, che gli amici chiamavano "gigante buono". Si conoscevano i tre, secondo quanto accertato dagli inquirenti: Douglas Carolo e Andrea Bossi si frequentavano da qualche tempo: tra loro qualcosa di più di un’amicizia, mentre è ancora da chiarire se l’altro indagato, Michele Caglioni, avesse già incontrato il ventiseienne oppure se la sera del delitto fosse la prima volta che i due si vedevano.

Quali fossero i rapporti tra i tre sarà forse l’interrogatorio di garanzia a chiarirlo, come pure altre domande attendono risposte. Destini in ogni caso distanti quelli dei tre: Andrea Bossi, benvoluto da tutti a Fagnano Olona, un impiego sicuro in un’azienda fagnanese, apprezzato dai titolari e dai colleghi, tanti amici tra ex compagni d’oratorio e di scuola, tanti contatti social. Nullafacenti invece i suoi presunti assassini: Douglas, un passato sportivo in una società di atletica a Samarate, qualche precedente per rapina a prostitute; Michele da ragazzino alle medie vittima con il fratello di un episodio di bullismo – vicenda denunciata dai genitori – ora aveva ambizioni musicali tanto da aver pubblicato su una piattaforma online una sua canzone. Entrambi, comunque, senza un lavoro e in cerca di soldi.

Andrea , il bravo ragazzo, sempre sorridente, la sera del 26 gennaio li ha accolti in casa, per poi essere ucciso, forse dopo un festino, perché si sarebbe accorto di essere stato derubato di alcuni monili. Preziosi che la coppia assassina, in grado di commettere una serie di grossolani errori subito dopo il delitto, nei giorni successivi all’omicidio ha venduto ad alcuni Compro Oro da cui sono stati poi recuperati dagli inquirenti (in grado di svolgere un lavoro investigativo puntuale, come è stato sottolineato dal procuratore di Busto Arsizio, Carlo Nocerino).

Gli inquirenti , grazie a tabulati telefonici e immagini delle telecamere pubbliche e private, sono stati infatti in grado di ricostruire sia i momenti precedenti il delitto, sia l’arrivo dei due giovani sia l’aggressione: il cane di Bossi alle 23,41 si è messo ad abbaiare sul balcone, “testimone“ di quello che stava avvenendo, un particolare confermato dall’audio registrato da una webcam di un privato. Due minuti dopo, alle 23,43, il tonfo, il corpo del giovane che cade a terra, colpito a morte, il rumore avvertito dalla vicina di casa. I due presunti assassini hanno poi lasciato l’abitazione rubando gioielli, carte di credito e bancomat che hanno ingenuamente utilizzato all’alba del 27 gennaio, per prelevare soldi, finendo immortalati da una telecamera della banca. Un mese di indagini ha quindi portato al loro arresto, ma nella vicenda ci sono ancora alcuni aspetti che dovranno chiarire, come ad esempio chi è stato tra i due a colpire Andrea.

A Samarate e a Cassano Magnago ieri la gente si interrogava sul movente: "Sembrano due angeli – commentava ieri Silvana, titolare di una caffetteria a Samarate guardando le loro foto – due volti così giovani, è una vicenda che raggela il sangue: penso ai genitori, al dolore di questo momento, a quanto oggi sia difficile conoscere fino in fondo i propri figli".