REDAZIONE VARESE

Uccise l’ex suocero Fabio Limido e ferì la ex: “Perizia psichiatrica per Manfrinati”, “Non è pazzo ma è un assassino”

La difesa del 42enne: documentazione clinica già presente agli atti attesta una condizione psicopatologica ingravescente. La replica del legale di parte civile: “Ce lo aspettavamo e ci siamo opposti con fermezza"

Uccise l’ex suocero Fabio Limido e ferì la ex: “Perizia psichiatrica per Manfrinati”, “Non è pazzo ma è un assassino”

Varese, 31 marzo 2025 – La difesa di Marco Manfrinati ha chiesto una perizia psichiatrica. Manfrinati, ex avvocato di 42 anni, è accusato dell'omicidio dell'ex suocero Fabio Limido e del tentato omicidio dell'ex moglie Lavinia Limido avvenuti il 6 maggio scorso per strada, nel rione Casbeno, a Varese. Quel terribile pomeriggio Manfrinati, allora quarantenne, ferì Lavinia Limido in modo gravissimo e colpì con venti coltellate, di cui una mortale, il padre della donna, intervenuto in sua difesa.

Delitto di Casbeno. Violenza e sorriso. Chiuse le indagini su Marco Manfrinati
Lavinia Limido 37 anni sfregiata dall’ex marito Marco Manfrinati a destra

La richiesta della perizia

"La nostra richiesta si basa su una consulenza di parte che attesta lo stato psicologico del mio assistito al momento dei fatti - ha detto il legale del 42enne,  l’avvocato Francesco Busignani al termine dell'udienza preliminare che si è tenuta oggi davanti al Gup di Varese Marcello Buffa -: sulla base della documentazione clinica già presente agli atti attesta una condizione psicopatologica di Manfrinati ingravescente a far data dal 2 luglio 2022 quando gli venne sottratto il figlio minore”. “Questa condizione – ha chiosato il legale di Manfrinati - è attestata anche dagli psichiatri e dai terapeuti che hanno avuto in cura Manfrinati, dagli accessi dello stesso al pronto soccorso e dal diario clinico del carcere da cui risulta che il mio assistito è tuttora in terapia psichiatrica". 

I legali di parte civile: ci opponiamo

Alla richiesta si sono opposti sia la Procura sia l'avvocato di parte civile Fabio Ambrosetti: "Abbiamo chiaramente detto che a nostro parere Manfrinati non è un pazzo ma un assassino - ha detto il legale - Quando si è trattato di ottenere incontri e visite con il figlio è sempre stato descritto come una persona estremamente equilibrata, un ottimo padre, era perfetto. Oggi, che risponde di omicidio e tentato omicidio, è incapace o parzialmente incapace di intendere e di volere. Ce lo aspettavamo e ci siamo opposti con fermezza". Il giudice si è riservato e deciderà l'8 aprile.