Varese - Aveva aggredito un insegnante a un colloquio con i genitori: per questo motivo un uomo di 58 anni residente in provincia di Varese è stato condannato con l’accusa di lesioni e minacce. La sentenza è giunta a cinque anni di distanza dai fatti, che si sono svolti nell’aprile del 2016. Il genitore, all’epoca 53enne, si era presentato insieme alla moglie dal docente di storia dell’arte, con cui il figlio aveva qualche ruggine. L’insegnante aveva spiegato ai due che il rendimento del ragazzo non era sufficiente, ma le parole da lui utilizzate avevano di fatto scatenato l’ira del padre, che non aveva gradito l’osservazione in merito allo scarso profitto del figlio.
L’uomo si era quindi alzato e urlando contro il professore lo aveva spintonato e fatto cadere a terra. Nella caduta il docente aveva picchiato la testa contro una sedia procurandosi un trauma cranico e una contusione dorsale. Nel frattempo erano arrivati gli altri insegnanti a riportare la calma. Il Tribunale di Varese al termine del processo ha condannato il genitore a 6 mesi e 15 giorni di carcere, con l’accusa di lesioni e minacce. Il giudice non ha ritenuto credibile il racconto della moglie dell’imputato, secondo cui l’insegnante era caduto da solo inciampando su dei fili elettrici.
È stato quindi condannato il padre, senza i benefici di legge in ragione della sua "biografia criminale". Il fatto è stato ripreso dal sottosegretario al Ministero dell’istruzione del governo Draghi, il leghista Rossano Sasso, che ha commentato su Facebook quanto accaduto. "Un giudice di Varese – scrive – ha condannato a sei mesi e mezzo di carcere un energumeno che aveva provocato un trauma cranico e una contusione dorsale a un insegnante di storia dell’arte, ‘colpevole’ di avere definito insufficiente il rendimento del figlio dell’aggressore. Mi sembra il minimo, vista la gravità dell’episodio".
Sasso ricorda che non si tratta del primo caso di aggressione ai danni di docenti: una figura un tempo rispettata e che ora viene presa di mira spesso. "Una mia proposta di legge giace da oltre due anni nei cassetti della Camera per l’inerzia delle altre forze politiche ". La proposta prevede l’inasprimento delle pene per chi aggredisce un insegnante, equiparandolo a un pubblico ufficiale.