ROBERTO CANALI
Cronaca

Il pendolarismo del pieno: in Svizzera non conviene più

Varese, un tempo era consuetudine attraversare la dogana per i rifornimenti. Ora è il contrario: in tanti arrivano in Italia a causa del rafforzamento del franco

Dal Canton Ticino all’Italia, ora sono gli svizzeri a venire a fare il pieno da noi

Dal Canton Ticino all’Italia, ora sono gli svizzeri a venire a fare il pieno da noi

Varese – Dopo anni in cui erano gli automobilisti italiani a fare rifornimento in Canton Ticino adesso la tendenza si è invertita e nelle province di confine, Varese e Como su tutte, sono gli svizzeri a venire a fare il pieno da noi, approfittandone per fare anche la spesa. Più che per merito dei prezzi del carburante in Italia, che non è diminuito e anzi è aumentato negli ultimi mesi, il cambio di abitudini è dettato dal super franco che negli ultimi quattro anni si è apprezzato del 12% sull’euro e ormai viene individuato come valuta-rifugio.

Una situazione che sta mandando in crisi il mercato del carburante della Svizzera italiana, secondo l’Atss, l’Associazione ticinese delle stazioni di servizio, le vendite lungo l’area di confine hanno subito un calo drastico dal 2019 a oggi proprio per l’effetto combinato del Covid prima e dell’apprezzamento del franco poi. Un tracollo delle vendite è stato dell’80% contro un calo nel resto dei Cantoni elvetici del 3/4%. Per quanto riguarda la benzina i prezzi alla pompa sono quasi identici, 1,75 euro al litro in Canton Ticino contro 1,73 in Italia, ma sul diesel non c’è paragone e il risparmio da questa parte del confine arriva anche a 15 centesimi il litro.

Secondo Boris Martinoni, portavoce dei benzinai del Ticino, sono a rischio un’ottantina delle centottanta stazioni di servizio ora presenti nella Svizzera italiana. Oltre alle abitudini degli automobilisti che sono cambiate e il pieno che sempre più spesso si fa in Italia a incidere è anche la diffusione delle auto elettriche e l’aumento dei costi di gestione degli impianti. Le stazioni più a rischio sono quelle a ridosso del confine dove, nonostante il tentativo di concorrere con i prezzi italiani, il calo dei clienti si è fatto sentire in maniera maggiore. Una situazione che rischia di mandare in pensione per sempre la carta sconto benzina varata da Regione Lombardia per i comuni entro i 20 chilometri dal confine proprio per contrastare il pendolarismo del pieno. Disapplicata da anni ora che il fenomeno si è invertito è diventata inutile.