Varese, 17 aprile 2018 - E' stata l’installazione simbolo della Varese Design Week, conclusasi ieri in una sorta di passaggio del testimone con il Salone del Mobile di Milano. Il “Glass emotion bridge” ideato da Roberto Torsellini, che in questi giorni ha dominato piazza del Podestà da un’altezza di cinque metri, non andrà “in soffitta” in contemporanea con la chiusura della kermesse dedicata a creatività e innovazione.
Resterà in centro ancora per quasi un mese - da oggi fino a domenica 13 maggio - e potrà essere visitata da chi ha mancato l’opportunità durante la settimana del design: stavolta con scopo benefico. All’ingresso della struttura, che consente di provare l’emozione di restare sospesi nel vuoto e godersi un panorama da brivido sui tetti di Varese, verrà chiesto un piccolo contributo. Il ricavato delle offerte (per altro facoltative) verrà destinate a quattro associazione attive sul territorio con scopi solidali.
Attendono l’aiuto di varesini e turisti con “il cuore in mano” la fondazione Giacomo Ascoli, il Circolo della Bontà onlus, il corpo volontari di Protezione civile Nucleo mobile di pronto intervento e l’associazione On guidata dal giornalista televisivo Max Laudadio. Questi gli orari di accesso alla passerella in questa sua “seconda vita”: dal lunedì al giovedì si potrà salire sulla terrazza dalle 15 alle 20, il venerdì dalle 15 all 22, il sabato dalle 11 alle 22 (per una vista notturna ancora più suggestiva) e la domenica dalle 11 alle 20.
Questi orari, fanno sapere dall’organizzazione, sono al momento indicativi e potranno essere modificati o prolungati, a seconda dell’affluenza registrata. Il “Glass emotion bridge”, realizzato in sinergia con un gruppo di imprenditori varesini, nei primi quattro giorni di apertura della manifestazione è stato visitato da oltre 6mila persone. Sono state oltre 52mila, invece, le visualizzazione in rete del video girato per ripercorrere ideazione e storia dell’installazione. Ieri, intanto, si è chiusa la Varese Design Week.
Fra l'altro, a seguito della segnalazione di alcuni problemi, lo studio Torsellini si è attivato per agevolare l’accesso alla struttura alle persone disabili. Tanti i momenti che rimarranno incisi nella memoria degli appassionati del settore, ma anche dei semplici visitatori di un evento che, in questa terza edizione, ha dimostrato di essere qualcosa in più di un “antipasto” del Salone del Mobile meneghino. Fra le iniziative che hanno lasciato il segno l’incontro sul tema del “pet design” (argomento a cui era dedicato anche il concorso di questa edizione), la cena in onore di Marco Lavit con il conferimento del VareseVive Award e la donazione della panchina Varesè, realizzate dal designer Gianni Magnolia e allestita in piazzetta San Lorenzo. Importante anche il contributo degli allievi del liceo artistico Frattini, protagonisti di un percorso di approfondimento sul design dell’arredo urbano.