LORENZO CRESPI
Cronaca

“Premio Chiara 2024”. Vince lo stile di Raimo: "Amo le storie imperfette"

Varese, “La vita è breve, eccetera” della scrittrice romana ha convinto la giuria. Tra i giovani il primo e secondo posto sono andati ai fratelli luinesi Facchetti.

“Premio Chiara 2024”. Vince lo stile di Raimo: "Amo le storie imperfette"

La scrittrice Veronica Raimo mostra la targa del primo posto del Premio Chiara

Per l’occasione c’era anche una presenza inedita tra il pubblico: la nipote di Piero Chiara, Daniela, giunta appositamente dagli Stati Uniti, dove vive insieme al marito, l’artista Chris Mason. E poi le autorità, dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana alla consigliera di stato del Canton Ticino Marina Carobbio Guscetti. Una platea ricca quella del Premio Chiara edizione numero 36, che ha celebrato domenica alle Ville Ponti la sua manifestazione finale. Il concorso letterario transfrontaliero ancora una volta ha messo Varese sulla mappa della cultura premiando il meglio della narrativa breve.

Tra le opere di racconti edite nell’anno tra Italia e Svizzera è risultata vincitrice “La vita è breve, eccetera”, edita da Einaudi. L’autrice Veronica Raimo, nata a Roma nel 1978, ha ottenuto 55 voti, uno solo in più del secondo classificato, Santo Piazzese, che con “Sei casi per Lorenzo La Marca” si è fermato a 54. Più staccata Helena Janeczek, 38 voti con il suo "Il tempo degli imprevisti". Questo il verdetto della giuria popolare dei 150 lettori, le cui schede di voto sono state scrutinate dal notaio Nicoletta Borghi in diretta durante la cerimonia conclusiva in Sala Napoleonica. A condurla l’attrice Claudia Donadoni con la partecipazione dello scrittore Andrea Vitali, presidente degli Amici di Piero Chiara e del giornalista e critico Luca Crovi, che hanno intervistato i finalisti.

A coordinare il tutto la direttrice dell’associazione Bambi Lazzati, da sempre anima del premio. La giuria ha così premiato i racconti dissacranti e a tratti malinconici di Veronica Raimo, con protagoniste donne complesse e contraddittorie, che affrontano le sfide delle loro relazioni e desideri, in bilico tra libertà, scaramanzia e ribellione, in un intreccio di storie surreali e quotidiane.

"Sono una lettrice di racconti, con una formazione che spazia dai classici al postmoderno - ha detto l’autrice - tuttavia, ho una predilezione per i racconti imperfetti, quelli in cui entri tardi nella storia ed esci troppo presto, lasciando una sottile frustrazione. La mia scrittura è frammentaria, mi appassiona l’instant fiction, quei romanzi che, come un arazzo, si compongono di piccoli racconti autonomi". Tempo di premiazioni anche per il Premio Chiara Giovani, concorso rivolto a scrittori tra i 15 e 20 anni, invitati ad esprimersi sulla traccia "Stupore".

Tra i 31 finalisti il voto della giuria popolare ha portato a un verdetto senza precedenti, ponendo ai primi due posti due fratelli di Luino, città natale di Piero Chiara: Mario e Claudio Facchetti.