Disturbi mentali in aumento soprattutto tra i giovani, ma la paura dello stigma scoraggia l’accesso allo psicologo. Per provare a colmare questo gap, sempre più necessario a fronte dei disagi esplosi con la pandemia, in Lombardia è in arrivo lo psicologo di base, figura da inserire nelle equipe multidisciplinari all’interno delle Case di Comunità in Lombardia. "Dopo due anni di pandemia – spiega Laura Parolin, presidente dell’Ordine degli psicologi della Lombardia – abbiamo ampie evidenze dell’aumento significativo del disagio e di problemi psicologici".
I dati dicono, ad esempio, che 1 ragazzo su 7 tra i 10 e i 19 anni soffre di un disturbo mentale come depressione, ansia e disturbi comportamentali. Nel primo anno della pandemia, 1 giovane su 4 in Italia ha presentato sintomi depressivi e 1 giovane su 5 presenta sintomi d’ansia clinicamente significativi: si tratta del doppio rispetto al pre-Covid. "Il disagio è trasversale a tutte le età, con aspetti più marcati nelle fasce evolutive, quindi tra bambini e adolescenti, ma anche tra gli anziani", sottolinea Parolin. A livello nazionale, si è visto però come solo il 29% della popolazione affetta da depressione maggiore accede a un trattamento entro un anno dall’esordio della patologia, ritardando interventi che potrebbero evitare di portare alla prescrizione di psicofarmaci. "Con la pandemia – aggiunge Parolin – c’è stato un grande aumento della richiesta di accesso allo psicologo. Resta però la paura del giudizio. Inserire lo psicologo in strutture di prossimità può garantire una maggiore propensione all’avvicinamento". In questa direzione va, dunque, la proposta di legge bipartisan sulla psicologia delle cure primarie, che sarà illustrata domani sera a Varese, nella Sala Montanari (via dei Bersaglieri n. 1), alle 20,30.
Federica Pacella