LORENZO CRESPI
Cronaca

Pusher nullatenente, vive in villa. Sequestrati beni per un milione

Il provvedimento a carico dei familiari di uno spacciatore, intestatari di immobili, conti e vetture. Secondo le accuse l’uomo gestiva una rete di distribuzione della droga oltre i confini del Varesotto.

Il provvedimento a carico dei familiari di uno spacciatore, intestatari di immobili, conti e vetture. Secondo le accuse l’uomo gestiva una rete di distribuzione della droga oltre i confini del Varesotto.

Il provvedimento a carico dei familiari di uno spacciatore, intestatari di immobili, conti e vetture. Secondo le accuse l’uomo gestiva una rete di distribuzione della droga oltre i confini del Varesotto.

Gestiva una rete di droga che andava oltre i confini del Varesotto: un’organizzazione strutturata in grado di rifornire non solo il mercato lombardo degli stupefacenti, ma anche il nord e il centro Italia. E nonostante risultasse ufficialmente come nullatenente, era in realtà proprietario di immobili, autovetture e beni intestati ad altri soggetti appartenenti al suo nucleo familiare. Si tratta di un cittadino marocchino residente nell’hinterland di Busto Arsizio. L’uomo, già colpito da diverse condanne per spaccio di stupefacenti e rapina, è stato tratto in arresto recentemente in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’autorità giudiziaria di Busto Arsizio.

Nei giorni scorsi la polizia ha eseguito un sequestro di beni per un valore di circa un milione di euro. L’attenzione degli investigatori si è focalizzata in particolare sul ruolo apicale delle donne della famiglia: moglie, figliastra, sorella e suocera non solo partecipavano al business illecito, ma risultavano anche le titolari dei beni, poiché tutte incensurate e al di sopra di ogni sospetto. Seppur prive di patente, erano le intestatarie delle vetture usate dai corrieri e delle relative polizze assicurative. Risultavano inoltre titolari dei contratti di locazione delle abitazioni in cui veniva stoccata la droga. Infine, esercitando solo sporadicamente attività lavorativa, risultavano pressoché prive di fonti lecite di sostentamento. Utilizzavano quindi diversi benefici Inps di carattere patrimoniale, tra cui il reddito di cittadinanza, il reddito di emergenza e l’indennità mensile di disoccupazione (Naspi). Il cittadino marocchino, al vertice di una vera e propria impresa familiare dedita allo spaccio di stupefacenti, riusciva così a garantire a sé e ai propri congiunti un elevato tenore di vita, oltre a poter acquistare immobili e auto che altrimenti non avrebbe mai potuto possedere.

L’uomo risiede infatti con la sua famiglia all’interno di un’ampia e sfarzosa villa su due piani, la cui metratura totale ammonta a 500 metri quadrati, circondata da un ampio giardino e situata in una tranquilla zona residenziale. Nel computo dei beni sequestrati sono inclusi, oltre alla villa, anche altre due unità immobiliari, dieci rapporti bancari/finanziari e tre auto, tra cui una costosa Bmw serie 6d Xdrive. In una delle abitazioni sequestrate sono stati inoltre trovati due cittadini marocchini irregolari: per loro è scattata l’espulsione.