In Ats Insubria sono attivi tre programmi di screening oncologici: dal 2000 per la prevenzione e diagnosi precoce del tumore alla mammella, dal 2006 del colon retto e dal 2022 del collo dell’utero. La direzione di Ats ha diffuso i dati dell’ultimo anno sui territori delle province di Varese e Como: i numeri sono in crescita rispetto al 2022, ma ci sono ancora ampi margini di miglioramento da colmare. "Siamo sulla buona strada in relazione alle azioni di prevenzione oncologica primaria, secondaria e terziaria, che sono tra i principali obiettivi per garantire la salute dei cittadini – commenta il direttore generale Salvatore Gioia – desidero ringraziare tutti coloro che hanno consentito di raggiungere questi traguardi. Ribadisco la funzione strategica e preventiva degli screening anche in un’ottica di salute globale con l’obiettivo di contenere e ridurre l’impatto della malattia sia sui singoli che sulla comunità. Caldeggio quindi l’adesione di tutti coloro che vengono invitati perché questo potrebbe consentire un aumento degli anni di vita in piena salute".
A presentare i numeri dei tre programmi Annalisa Donadini, direttore della Medicina preventiva nelle comunità. Per lo screening mammografico gli inviti complessivi nell’ultimo biennio sono stati 270.953, con un incremento di circa 50.000 unità nel 2023 rispetto al 2022. Il numero delle mammografie eseguite nei due anni è stato pari a 123.477, con significativo incremento nel 2023, pari a 30.000 esami in più (+60%). Lo screening colon-retto ha visto l’invio di 496.580 inviti, sempre nel biennio, con incremento nel 2023 di 95.000 inviti rispetto al 2022: di conseguenza le persone che hanno eseguito il test sono state complessivamente 201.264, con un aumento nella seconda annualità di oltre 57.000 unità (+80%). Rispetto allo screening della cervice uterina, che è il più recente e dunque in fase di progressiva estensione, le donne sottoposte ad esame nel biennio sono state 45.515, con un’adesione media del 37%.
"Le attività di prevenzione sono tra le nostre priorità – ha detto il direttore sanitario di Ats Insubria Giuseppe Catanoso –, questi risultati confermano che ci stiamo muovendo nella giusta direzione e soprattutto che i cittadini stanno sviluppando una cultura e una positiva sensibilizzazione rispetto ai percorsi di screening. Proseguiremo a lavorare con maggior entusiasmo e ancora in collaborazione con tutte le realtà coinvolte nei programmi".