di Lorenzo Crespi
Per due lunghi mesi la finestra, insieme al balcone, è stata per tante persone l’unico punto di contatto con il mondo. Un luogo da cui osservare un orizzonte fatto di silenzi e paure, ma al tempo stesso un simbolo di speranza e ripartenza. Non poteva che intitolarsi dunque “Racconti alla finestra” il volume che Mirella Ardy ha voluto realizzare proprio in occasione del lockdown. Una raccolta di storie scacciapensieri, per riportare l’allegria e la spensieratezza dopo un periodo così difficile. Un libro tutto varesino, a partire dalla stessa autrice e curatrice, gallaratese di adozione.
"Ho avuto l’idea di questo libro – racconta Ardy – per tirare su il morale delle persone in questo momento drammatico che stiamo vivendo. Ci sono racconti umoristici e filastrocche per bambini. L’obiettivo è distrarre e sollevare lo spirito da questo abisso". Visto il tanto tempo a disposizione tra le mura domestiche la scrittrice ha deciso di lasciar parlare la sua penna e di coinvolgere in quest’impresa altri autori, tutti della provincia. Ne è uscito così un ricco lavoro corale. Al suo fianco figurano le firme di Paolo Beretta, Francesco Bianchi, Maria Cristina Falessi, Emanuela Molinari, Gabriella Passarotti, Emiliano Pedroni e Isabella Valerio. E anche la casa editrice è della zona: la B&B edizioni di Mozzate, in provincia di Como, sul cui sito si può acquistare il testo.
"I racconti sono stati scritti durante il lockdown – spiega l’autrice – e gli autori nella maggior parte dei casi sono gli allievi del mio corso di scrittura creativa. Persone che conosco da anni, alcuni di loro hanno già pubblicato libri: hanno imparato molto bene". Per capire meglio lo spirito basta leggere poche frasi della prefazione, che sintetizza quelle settimane di vuoto. "Strade deserte, silenzio assoluto! Inutile affacciarsi alle finestre, nemmeno l’ombra di un passante, lo sfrecciare di una macchina, un cane o un gatto. Mi accontenterei di vedere almeno i piccioni sulla tettoia, ma sono spariti anche quelli". E se un gatto alla fine è riapparso, perlomeno sula copertina della raccolta, ovviamente immortalato mentre è alla finestra, è davvero impossibile non immedesimarsi in queste parole che fotografano bene una situazione così inattesa.
L’antologia si apre a un pubblico ampio, coinvolgendo anche i più piccoli, i cui gusti sono difficili da stimolare e intercettare. "I bambini di oggi non amano più Cenerentola o Cappuccetto Rosso – sottolinea Ardy – ma vogliono storie diverse. Anche le favole si devono adeguare ai loro desideri". In 244 pagine la raccolta vuole lanciare un messaggio piacevole e leggero, di cui tutti in fondo hanno bisogno. "Un libro che penso possa avere un buon successo – si augura l’autrice – così come il precedente ‘La maschera e la vita’ in cui ho raccontato la mia storia. Penso che la gente ami ritrovare se stessa nei libri che legge. E chi scrive vive due volte".
In quel volume Mirella Ardy raccontava appunto la propria realtà personale, ovvero il personaggio che si cela dietro lo pseudonimo Gaia con cui si firma da circa trent’anni. Una carriera in cui la scrittrice si è affermata come una delle più conosciute autrici italiane. Una produzione prolifica, con centinaia di racconti e romanzi e lunghe e felici collaborazioni con riviste. E e tutti gli anni a Sestri Levante si tiene un premio letterario che porta il suo nome. © RIPRODUZIONE RISERVATA