LORENZO CRESPI
Cronaca

“Ragazzi on the road“. La legalità s’impara a bordo delle Volanti

In dieci Comuni del Varesotto l’iniziativa contro il disagio adolescenziale. La dirigente dell’Anticrimine: "I minori compiono azioni inimmaginabili" .

“Ragazzi on the road“. La legalità s’impara a bordo delle Volanti

Il percorso educativo consiste nel far vivere ai ragazzi in prima persona l’esperienza di “stare dall’altra parte“

L’iniziativa è nata a Bergamo, ma è a Varese che è stato siglato il primo protocollo prefettizio in Italia grazie alla volontà del prefetto Salvatore Pasquariello. E proprio nella provincia dei Sette Laghi torna con la sua terza edizione “Ragazzi On the Road“, un percorso di educazione alla legalità – promosso dall’omonima associazione – rivolto ai giovani dai 16 ai 20 anni. Le attività si svolgeranno dal 16 al 22 dicembre e coinvolgeranno circa 30 giovani in una decina di comuni del territorio. Hanno già aderito Varese, Busto Arsizio, Somma Lombardo, Castellanza, Sesto Calende, Caronno Varesino, Saronno, Cassano Valcuvia e Brezzo di Bedero. Palazzo Estense ha ospitato la firma tra gli enti coinvolti, occasione anche per presentare le attività che verranno svolte.

I giovani protagonisti del progetto vivranno esperienze a stretto contatto con le istituzioni: potranno capire cosa succede negli uffici delle Amministrazioni, ma anche e soprattutto sul campo. I ragazzi infatti saranno fianco a fianco dei soccorritori e delle forze dell’ordine durante le attività di pattugliamento programmate e negli interventi di emergenza, fino a vivere il dietro le quinte dei controlli di sicurezza all’aeroporto di Malpensa. Un progetto formativo che assume ancora più importanza in un momento in cui sul territorio si fanno sempre più frequenti i casi di giovani violenti, come emerso dalle testimonianze degli attori coinvolti quotidianamente.

"I minori sono protagonisti di reati terribili, di azioni che non immaginiamo – svela la dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Varese, Angela De Santis – Quasi tutti girano con le armi e i coltelli, è un’emergenza altissima. Non bisogna mollare sui giovani, i genitori spesso sono disperati". C’è però una speranza: chi vive l’esperienza della pattuglia si rende conto di cosa significhi stare dall’altra parte, e la prospettiva cambia completamente.

Lo dimostra il fatto che tanti giovani che hanno partecipato al progetto negli anni scorsi hanno poi deciso di entrare nell’associazione diventando educatori di altri ragazzi. E l’iniziativa è volata addirittura in Corea del Sud: a presentarla, la consigliera comunale varesina Helin Yildiz.