Non è stata ancora del tutto chiarita la dinamica della tragedia che ha portato alla morte di Lorys Bellapianta, il ventenne di Busto Arsizio deceduto a Brindisi, in Puglia, dopo essere caduto fuori dall’auto in corsa su cui si trovava insieme a quattro amici. Ma ora c’è un indagato: il conducente del veicolo, di 19 anni, è risultato positivo all’alcol test e la Procura di Brindisi ha formulato nei suoi confronti l’ipotesi di omicidio stradale.
La tragedia
L’incidente fatale è avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 agosto: a bordo dell’auto, un’Opel Corsa, c’erano Lorys e altri quattro suoi amici, tutti lombardi. Secondo quanto ricostruito finora, il ventenne viaggiava sul sedile posteriore quando lo sportello si è aperto e lui è caduto finendo per sbattere violentemente la testa sull’asfalto.
La corsa a zig zag
La positività all’alcol test del conducente ora indagato – e difeso dall’avvocato Francesco Sozzi – è compatibile con il racconto di alcuni testimoni che avrebbero visto andare a zig zag l’automobile sulle strade della riviera pugliese. È possibile che zigzagando la portiera del veicolo, non chiusa a dovere, si sia aperta facendo cadere Lorys, oppure che si sia trattato di uno scherzo finito male. Ma queste per ora sono soltanto ipotesi.
Una famiglia distrutta
La famiglia Bellapianta, appena due settimane prima della morta di Lorys, aveva subito un’altra tragedia: una malattia incurabile gli aveva portato via il papà, neanche sessantenne. Con Lorys erano rimasti i fratelli Devis, Andrea ed Elena e la mamma Raffaella.