
Il grave episodio accende l’attenzione sulla violenza delle bande giovanili
e Paolo Mattelli
Momenti terribili quelli vissuti dal quindicenne vittima di un brutale pestaggio nel tardo pomeriggio di domenica, in centro, sotto i portici di corso XX Settembre. Picchiato con violenza, colpito con calci e pugni, senza la possibilità di difendersi, di fuggire da quel gruppo di ragazzi in preda a una furia che si è fermata solo quando è caduto a terra, privo di sensi. E loro, gli aggressori che fino a un attimo prima si sentivano forti, sono fuggiti, la forza nel branco diventata viltà. Nel giro di pochi minuti sul posto è arrivata la polizia locale che ha perlustrato la zona ma degli aggressori non c’era più traccia. Nel frattempo il ragazzino, soccorso dagli operatori del 118, veniva trasportato in ospedale. Gli agenti hanno avviato indagini, al vaglio le immagini delle telecamere in funzione in centro.
Tutto inizia da una banale lite con due ragazzini, per un chiarimento legato a questioni sentimentali, ma sembra finire lì. Quando il quindicenne si allontana, entra in azione un branco: sono una ventina di ragazzi, armati di catene e tirapugni, e lo colpiscono a calci e pugni fino a tramortirlo. L’autore del colpo più violento è un minorenne, già identificato. Il quindicenne, studente del Tosi, viene portato in pronto soccorso, ricoverato e sottoposto ad accertamenti.
"Mio figlio è stato picchiato senza pietà, come se volessero quasi ucciderlo – dice il padre del quindicene –. Un vero e proprio branco “animale”, come se oguno di loro avesse voluto avere il suo pezzo di carne...”. La famiglia attende l’esito delle Tac di controllo. Prega perché suo figlio non abbia subito alcun tipo di lesione, anche minima, a livello neurologico. "Mio figlio è traumatizzato. Come può accadere un fatto del genere, la domenica pomeriggio, in centro a Busto? È inaccettabile".
Intanto si sfoga Amanda Ferrario, preside dell’Ite Tosi frequentato dal quindicenne– "I nostri giovani non sono liberi di circolare in una città che è diventata pericolosa e violenta. Che non ha tutele. Che si professa inerme. Le nostre forze dell’ordine sono costantemente sotto scacco di delinquenti e balordi e non possono intervenire perché tacciate di essere violente. È davvero il momento di fare qualcosa. Anche smetterla di girarsi dall’altra parte e tollerare tutto. A partire da chi getta a terra spazzatura per finire con chi fa della nostra città un territorio del far west. Vogliamo cominciare a riqualificare piazze e stazioni, a mandare pattuglie a controllare, a sanzionare pesantemente chi vìola la legge?".