Richiedenti asilo ed ex detenuti. Occasioni di lavoro con le aziende

Confindustria Varese e le parti sociali firmano protocolli per l'inserimento lavorativo di richiedenti asilo e detenuti, sottolineando l'importanza delle imprese nel contrastare l'emarginazione.

Richiedenti asilo ed ex detenuti. Occasioni di lavoro con le aziende

Il presidente di Confindustria Varese Roberto Grassi ha sottoscritto le intese con le altre parti sociali della provincia

Firmati da Confindustria e dalle altre parti sociali varesine due protocolli per favorire l’inserimento socio-lavorativo dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e per promuovere e sostenere il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute, ex detenute e in esecuzione penale esterna. "Le imprese hanno un ruolo fondamentale nel fare da argine alle ancora troppe forme di emarginazione che frenano il vero progresso di cui abbiamo bisogno – ha detto il presidente di Confindustria Varese, Roberto Grassi –. È con questa convinzione che firmiamo i due protocolli d’intesa fortemente voluti dal prefetto Salvatore Pasquariello per favorire l’inserimento socio lavorativo dei richiedenti asilo, da una parte, e dei detenuti, degli ex carcerati e delle persone in semi-libertà, dall’altra. Fronti di impegno che già coinvolgono punte avanzate e particolarmente sensibili della nostra imprenditoria che dobbiamo, però, ereggere a regola e non più a eccezione positiva. Favorire la collaborazione tra imprese, divulgare le iniziative, orientare i percorsi formativi, diffondere le migliori prassi per dare vita a una contaminazione tra aziende, favorire occasioni di incontro tra domanda e offerta di lavoro: queste le attività che porteremo avanti insieme alle altre parti sociali, alle istituzioni e agli enti del terzo settore".

Ha commentato Stefania Filetti, segretario generale Cgil Varese: "In entrambi i protocolli, al centro ci sono persone con le loro fragilità; nel caso dei detenuti, è necessario dare loro una seconda possibilità, un’occupazione di qualità. Nel caso di coloro che fuggono da Paesi in guerra o in difficoltà, abbiamo il dovere di accoglierli, garantire loro una formazione, dare loro un lavoro positivo".

Rosella Formenti