REDAZIONE VARESE

Ristorni per i frontalieri, un tesoretto da 15 milioni

Un regalo che arriva dalla Svizzera pagato dai lavoratori italiani: i ristorni che come ogni anno verranno ripartito entro il 2023, per consentire agli enti locali delle fasce di confine di predisporre i loro bilanci con qualche risorsa in più. Dal ministero dell’Economia è arrivato alla Lombardia un tesoretto di 15.533.247 euro che a sua volta verrà ripartito tra le province dai cui provengono i frontalieri. In tutto le rimesse relative all’anno fiscale 2021 che Berna ha inviato a Roma sono 91,3 milioni di franchi, pari al 38,8% del gettito dell’imposta alla fonte trattenuta dai datori di lavoro oltre confine. Una parte delle risorse viene destinata alle esigenze della fiscalità generale, una parte finisce ai Comuni di confine in base a un complesso meccanismo di ripartizione che tiene conto del numero di frontalieri in base al totale della popolazione, una quota residua viene assegnata alla province in ragione del numero degli occupati oltre confine. A fare la parte del leone sarà Varese, che beneficerà di oltre il 70% delle risorse con 9.591.801 euro, segue Como con 5.728.417 euro, poi più staccata Lecco con 107.201 eruo, Sondrio con 100.329 euro e Monza con 5.947 euro. "Un tesoretto destinato a realizzare opere pubbliche o lavori a beneficio della comunità - spiega il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana - I frontalieri rappresentano una corposa rappresentanza che, praticamente ogni giorno, presta la propria opera lavorativa all’interno delle attività commerciali, terziarie e industriali dei Cantoni svizzeri. Attraverso questi ristorni vengono “compensate” le zone territoriali lombarde di loro appartenenza". I fondi verranno erogati in un’unica soluzione alle province. "I ristorni - conclude l’assessore agli Enti locali, Massimo Sertori - saranno ancora in vigore per una decina d’anni, come stabilito dal nuovo Accordo tra Italia e Svizzera sui frontalieri, poi arriveranno dal Governo italiano". Ro.Can.