Sono bastate poche ore alla petizione online lanciata su Change.org da Sarah Giansoldati, padrona di Uma, il Rottweiler ucciso domenica scorsa da un cacciatore, per raggiungere 15mila firme che continuano a crescere di minuto in minuto. Scopo dell’appello è ottenere giustizia per il cane ucciso e far sì che la caccia sia impedita nelle zone abitate soprattutto dopo quanto accaduto nel pomeriggio di domenica scorsa a Parabiago, nei campi agricoli al confine con il parco del Roccolo. Uma, una Rottweiler di appena 14 mesi in compagnia di Pino un cocker spaniel e dei proprietari fra cui un ragazzino di 13 anni, è stata uccisa da un cacciatore in mimetica che le ha sparato in testa da un metro, usando cartucce di fucile lunghe 7 cm. Il ragazzino si è visto esplodere la testa del suo cane a pochi centimetri di distanza.
"Aiutatemi firmando la petizione, facciamo sentire che è impensabile poter sparare nelle zone abitate, che la caccia è uno sport barbaro. Al posto del mio cane poteva esserci il tuo. O peggio una persona", conclude il testo. "Mancano interventi di vigilanza venatoria da parte della Città Metropolitana di Milano": questa la sintesi dell’interrogazione presentata dal sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi al sindaco Metropolitano Giuseppe Sala. Il primo cittadino parabiaghese, che riveste anche l’incarico di consigliere Metropolitano di Milano, ha richiesto al sindaco Metropolitano alcuni chiarimenti in merito alla mancanza di vigilanza venatoria di competenza provinciale. L’interrogazione mette in evidenza la riduzione di agenti di polizia destinati all’attività di vigilanza venatoria dalle 70 unità di otto anni fa, agli 8 dipendenti di oggi.
Inoltre, la Federazione Italiana della Caccia di Milano ha formato la scorsa primavera 40 persone, ma ad oggi Città Metropolitana non ha ancora convocato alcuna commissione di esame per l’abilitazione delle Guardie Venatorie Volontarie. Gli interrogativi sono molti, il più rilevante riguarda "il come e il quando" sono stati effettuati controlli nei confronti dei cacciatori da parte della Polizia Provinciale (Polizia Locale Città Metropolitana) e delle Guardie Venatorie con particolare riferimento al Plis del Roccolo. "Sono in corso indagini che individueranno responsabilità e provvedimenti da adottare. Come sindaco, ho sentito il dovere di incontrare la famiglia che ha subito lo shock mettendo a disposizione i servizi comunali preposti al sostegno necessario".