Saluto romano degli ultras in curva. Il sindaco: "Busto non è fascista"

Scatto postato su Facebook dal consigliere comunale Lattuada (Pdl) di ROSELLA FORMENTI

La foto pubblicata su  Facebook dal consigliere

La foto pubblicata su Facebook dal consigliere

Busto Arsizio, 14 gennaio 2016 - Il messaggio pubblicato (e poi rimosso) sulla pagina Facebook da Checco Lattuada, consigliere comunale del Pdl, ex An, che immortala un gruppetto di tifosi della Pro Patria con passamontagna calato in faccia e saluto fascista allo Stadio Speroni, ha suscitato polemiche in città. Busto Arsizio era già finita sotto i riflettori qualche anno fa per gli insulti al calciatore Boateng durante un’amichevole del Milan con i tigrotti. I tifosi imputati furono assolti in appello.

Imbarazzo in qualche esponente della maggioranza, che preferisce non commentare il gesto del collega di partito, mentre il sindaco Gigi Farioli ci tiene a sottolineare che «Busto non è fascista, non è razzista, e lo dimostrano le tante iniziative promosse per la Giornata della Memoria che vedono la partecipazione di moltissimi giovani». «Sono loro a rappresentare la città che rispetta i valori - sottolinea Farioli - chi si rende autore di quelle immagini si autoisola».

Una fotografia che suscita preoccupazione, secondo l’avvocato Liberto Losa, presidente della sezione bustese dell’Anpi. «Quell’immagine è assolutamente triste e tuttavia molto preoccupante – dice - tanto più che i protagonisti hanno il volto coperto. Il saluto fascista evoca poi un passato condannato dalla storia, un passato che vuol dire dittatura, guerra, leggi razziali, deportazioni nei campi di sterminio. Lo Stato dovrebbe reagire di fronte a questi gesti che violano le leggi dello Stato democratico - conclude il presidente dell’Anci - e le disposizioni transitorie della Costituzione repubblicana». La fotografia continuerà a suscitare polemiche. In vista, infatti, c’è il consiglio comunale, convocato per domani sera, che dovrà votare la norma antiburqa proposta dal centrodestra di Checco Lattuada. Un tema caldo, anche in seguito alla polemica partita dal post sul social network pubblicato dal consigliere comunale dalle note simpatie di estrema destra.