
Lo stabile di via San Giovanni Bosco a Samarate dove risiedeva Teresa Stabile
Samarate, 17 aprile 2025 – Vincenzo Gerardi dovrà rispondere anche del reato di premeditazione e gli verrà contestata l’aggravante del vincolo coniugale. È quanto ha deciso la Procura della Repubblica di Busto Arsizio nei riguardi del 56enne accusato di avere ucciso ieri mercoledì 16 aprile, a Samarate, la moglia Teresa Stabile (di un anno più giovane). L'uomo, nell'interrogatorio con il pm Ciro Caramore, avrebbe negato di aver pianificato di uccidere la donna, che aveva deciso di separarsi da lui, ma di averla incontrata casualmente sotto l'abitazione dei genitori di lei dove era andata a vivere dopo essere andata via di casa lo scorso fine novembre.

La perquisizione in casa
I carabinieri della Compagnia di Busto Arsizio avrebbero trovato a casa dell’uomo elementi che fanno invece ritenere che ieri sera Gerardi si sia presentato già con l'intenzione di uccidere la moglie. Tra domani pomeriggio e sabato il 56enne comparirà davanti al gip di Busto Arsizio per l'udienza di convalida dell'arresto. C’è poi un ulteriore elemento a confortare questa tesi, il messaggio a dir poco agghiacciante che Gerardi avrebbe inviato alla suocera pochi minuti dopo l’assassinio: “Ho fatto ciò che dovevo. Buona Pasqua”.

La confessione
Nella notte Gerardi aveva reso una piena confessione davanti al pm. L'arresto era avvenuto del resto in flagranza mentre l'uomo minacciava di uccidersi con lo stesso coltello usato per uccidere la moglie. La coppia era in fase di separazione. La 55enne era andata a vivere con i genitori nella villetta accanto a quella dove risiedeva con l'ormai quasi ex marito. Secondo la ricostruzione degli investigatori, lui minacciava di uccidersi se lei non fosse tornata e sapeva sempre dove fosse la donna.

“Mi ucciderà…”
L'uomo aveva tenuto copia delle chiavi dell'auto della moglie ed era solito parcheggiare la propria macchina davanti al box della donna così che lei fosse costretta a chiamarlo per poter uscire: un mese e mezzo fa, dopo l'ennesimo contrasto avvenuto fuori dal garage, il figlio maggiore della coppia, 28 anni, aveva denunciato il padre per violenza privata. Teresa Stabile non aveva presentato denuncia – a carico di Gerardi non c'era alcun provvedimenti restrittivo – perché, secondo quanto riferito, sperava di non irritarlo o provocarlo e di riuscire così a chiudere più rapidamente possibile la pratica della separazione. La donna era tuttavia fortemente preoccupata, al punto di confessare ad alcuni conoscenti, alcune settimane fa, una frase che oggi alla luce di quel che è successo suona agghiacciante: “Mi ucciderà prima o poi...” aveva detto.