Varese, 29 novembre 2024 – La testimonianza di Sara Campiglio, la docente di Varese accoltellata lo scorso febbraio da uno studente dell’istituto professionale Enaip, che ha aperto la festa per gli ottant’anni delle Acli all’Auditorium della Conciliazione a Roma, ha commosso la sala e scatenato gli applausi. La docente di italiano, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha raccontato come, dopo l'episodio dell'accoltellamento, si sia trovata a dover scegliere: “Da un lato potevo abbandonare il mondo della scuola, dall'altro rimanere al fianco dei miei ragazzi. Alla fine ho scelto di rimanere, seguendo l'approccio non punitivo, non freddo ma caldo e accogliente del tendere la mano”. Nei giorni immediatamente successivi all’aggressione di cui era stata vittima aveva anche detto fra le lacrime: “Non capisco perché mi abbia fatto questo, sono trent’anni che vivo per questi ragazzi...”.
Agguato premeditato
È la mattina di lunedì 5 febbraio quando la prof, responsabile dell’area fragilità dell’istituto varesino, sta entrando a scuola. Sono all’incirca le 8. Un suo alunno 17enne, armato di un coltello a serramanico, si scaglia contro la docente e le sferra tre fendenti che la feriscono in profondità alla schiena. Com’è emerso in seguito attraverso le indagini, quello che all’apparenza sembrava un gesto dettato da un improvviso e inspiegabile atto di follia, ha trovato una sua spiegazione nel rancore maturato da mesi dal minorenne, che imputava alla professoressa d’essere la responsabile della sua bocciatura. In realtà, l’agguato alla prof ha assunto da subito il carattere della premeditazione, considerato che il ragazzo arriva a scuola già armato.
L’interrogatorio
Nel corso dell'interrogatorio, il 17enne – definito da altri docenti della scuola professionale “problematico” – aveva negato di aver premeditato il gesto, spiegando di non aver colpito con l'intento di uccidere. Si era anche detto dispiaciuto e aveva chiesto scusa alla vittima. "Sono parole che si commentano da sole", era stata la reazione di un familiare della prof. Il gip del Tribunale per i minorenni di Milano aveva disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere, in particolare sulla base del pericolo di reiterazione del reato. Sara Campiglio aveva dovuto affrontare un delicato intervento chirurgico e un ricovero di diverse settimane all’Ospedale di Circolo di Varese. A gennaio il ragazzo affronterà il processo. I capi d’imputazione sono tentato omicidio e porto abusivo d’arma.