CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Costretti a mangiare e dormire in fabbrica come schiavi: l’orrore della sartoria cinese abusiva scoperta a Busto Arsizio

I lavoratori, molti irregolari, erano costretti a vivere lì senza finestre ed in condizione igieniche precarie. Disposta l’immediata sospensione dell’attività e il sequestro dei materiali

Lavoratrici al lavoro sulle cucitrici (foto di repertorio)

Busto Arsizio (Varese) – Vivevano in condizioni igieniche precarie, costretti a mangiare e dormire direttamente nella “fabbrica”, per produrre capi d’abbigliamento a basso costo. La polizia locale è intervenuta nel quartiere di Sant’Anna di Busto Arsizio chiudendo una sartoria abusiva cinese che impiegava “in nero” connazionali, anche clandestini.

L’operazione ha portato alla chiusura dell’attività non autorizzata e alla denuncia dei titolari, oltre all’espulsione di tre clandestini cinesi. Controlli e verifiche hanno confermato i sospetti degli agenti di trovarsi di fronte ad un’attività di produzione di capi di abbigliamento a basso costo abusiva con diversi lavoratori all’opera, tutti di nazionalità cinese, costretti ad operare in condizioni igienico-sanitarie precarie, senza luce solare per mancanza di finestre e l’oscuramento di alcune di esse al fine di nascondere l’attività. Inoltre una parte dello stabile era stato trasformato in dormitorio di fortuna con cucina annessa.

Le autorità hanno così proceduto a disporre l’immediata sospensione dell’attività e il sequestro dei materiali rinvenuti sul posto. Da evidenziare la collaborazione ricevuta da parte di alcuni cittadini bustocchi di nazionalità cinese i quali hanno consentito di poter comunicare con profitto ed efficienza con tutti i lavoratori che non comprendevano né parlavano la lingua italiana. Dopo aver identificato tutti i presenti, scattava anche il fotosegnalamento di tre cittadini operai risultati clandestini all’Ufficio Immigrazione della Questura di Varese, a seguito del quale veniva disposta l’espulsione dal territorio nazionale.

Sul caso ha espresso soddisfazione l’assessore alla sicurezza, Salvatore Loschiavo: “Ringrazio vivamente tutto il personale della Polizia Locale di Busto Arsizio, a partire dal comandante, che ha dimostrato ancora una volta una sagacia investigativa al di sopra della media, così consentendo di assicurare alla giustizia soggetti in grado di porre in essere condotte che alterano la concorrenza e il mercato. Non è una novità che il personale dei Molini Marzoli operi ormai in città come una vera e propria forza di polizia. Tengo però a ribadirlo e rimarcarlo, perché si superi definitivamente l’ormai antiquata visione della polizia locale come un esercito di ausiliari della sosta, senza con ciò sminuire il ruolo importante quotidianamente svolto nell’ambito della sicurezza urbana”.