Insulti razzisti contro Roberto Saviano a Varese: “Lo prendo come un benvenuto”

Lo scrittore e giornalista è stato accolto in città da uno striscione: “Schifato da tutta Italia, cantastorie sporco come uno straccio di seconda mano, ecco lo stereotipo del buon napoletano”

Roberto Saviano contestato a Varese. Lo scrittore e giornalista questa sera è arrivato nella Città Giardino per presentare, nell'ambito del Varese Summer Festival, il suo spettacolo “Appartenere - La vita intima del potere criminale”.

A Varese per l'intervento di Roberto Saviano al Festival ai Giardini Estensi è comparso uno striscione contro lo scrittore: "Schifato da tutta Italia, cantastorie sporco come uno straccio di seconda mano, ecco lo stereotipo del buon napoletano"
A Varese per l'intervento di Roberto Saviano al Festival ai Giardini Estensi è comparso uno striscione contro lo scrittore: "Schifato da tutta Italia, cantastorie sporco come uno straccio di seconda mano, ecco lo stereotipo del buon napoletano"

Ad accoglierlo, poco lontano dai Giardini Estensi dove si svolge il Festival, ha trovato uno striscione con la scritta: “Schifato da tutta Italia, cantastorie sporco come uno straccio di seconda mano, ecco lo stereotipo del buon napoletano”. Lo striscione è stato immediatamente rimosso. Sulla matrice indaga la Digos di Varese, sullo striscione non c'era firma ma l'ipotesi è che si possa trattare di gruppi di estrema destra. Le indagini sono in corso, al vaglio anche le telecamere di sorveglianza presenti in zona.

La risposta di Saviano

Lo prendo come un benvenuto. Questa è casa mia”. Questa la replica di Roberto Saviano allo striscione di contestazione dal sapore razzista. “Laddove c'è la parola, quella è casa mia. Mi hanno invitato qui a Varese a raccontare, quindi sono a casa. L'idea che possano essere loro a decidere chi entra e chi esce mi fa orrore. Quindi doppiamente felice di essere qui ai Giardini Estensi di Varese”.

Il commento dell’Amminstrazione

Sull’accaduto, nella mattinata di giovedì 25 luglio, è stata diffusa una nota dell’Amministrazione comunale, che riporta il commento del sindaco Davide Galimberti e dell’assessore comunale Enzo Laforgia. “Ancora una volta – si legge nel comunicato – quattro decerebrati scarsamente alfabetizzati hanno pensato di poter conquistare quindici minuti di celebrità, cogliendo l'occasione di una giornata in cui i riflettori si accendevano su Varese per la presenza di Roberto Saviano sul palcoscenico del Varese Summer Festival”.

"Le frasi ignobili, costruite in una sintassi scombinata – è il seguito della dichiarazione – non hanno scalfito l'emozione alle quasi mille e settecento persone che hanno accolto Saviano con un caloroso abbraccio nell'arena dei Giardini Estensi. Lo scrittore ha ricambiato l'affetto, fermandosi per oltre due ore dopo lo spettacolo a firmare le copie del suo ultimo lavoro per le centinaia di persone, che compostamente lo aspettavano solo per manifestargli stima e affetto. Come ha detto Saviano ‘anche Varese è casa sua’, e noi siamo stati ben lieti di averlo con noi. Peccato – si chiude la nota – per quei quattro vigliacchi anonimi, che non hanno avuto modo di studiare un po' di più.