REDAZIONE VARESE

La testimonianza

Il racconto di Gabriela Ghezzi, terza generazione della pasticceria di corso Matteotti

"Mio nonno mi ha raccontato più volte che, quando insieme ai suoi due fratelli decise nel 1919 di trasferirsi da Milano a Varese e aprire una pasticceria in corso Matteotti, fu proprio il pasticcere vicino, dell’allora pasticceria Garibaldi, a prestargli lo stampo per fare i cammelli, il dolce tipico dell’Epifania di cui lui non sapeva nulla", ha raccontato Gabriela Ghezzi, terza generazione della pasticceria Ghezzi di corso Matteotti, il salotto buono di Varese, che con i suoi 102 anni di storia è la più antica della città. Un gesto di generosità per rispettare la tradizione, ma anche un gesto di accoglienza e unità che oggi può trovare un nuovo significato.

"I cammelli vengono realizzati esclusivamente per la festa dell’Epifania e nascono di pasta sfoglia semplice", ha proseguito Ghezzi. "Poi sono arrivati quelli farciti con creme o panna, di pasta frolla con marmellata o crema e la frutta: l’importante è però tenere fede alla forma e alla tradizione".  "Tradizione vuole anche che gli ultimi tre cammelli che vengono cotti siano mangiati dalla famiglia e le zampe di questi cammelli siano incise a metà, simulando la corsa dell’animale. È un segno di buon auspicio per l’anno appena iniziato", ha concluso la titolare del negozio. 

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